(Alessandria 2 – Eintracht 3)
Bardonecchia (TO) – Primo test davvero interessante per i Grigi edizione 2014-2015 contro i crucchi dell’Eintracht di Francoforte, e prime valutazioni sul nuovo organico riveduto e corretto da Magalini ed allenato da D’Angelo. Prima di parlare dei singoli parliamo di modulo perché il mister, forse preoccupato dal mormorio intorno al nome di Oronzo Canà ( quello del 5-5-5), spiazza tutti e presenta sul civettuolo terreno di gioco valsusino un inedito 4-4-2 per poi passare ad un 4-3-3 nel secondo tempo, ma mischiando le carte. Davanti al nuovo portiere la linea difensiva a quattro è composta da Sosa, Ferrani, Teriggi e Nicolao, in mezzo al campo Obodo e Mezavilla con ai lati Spighi e Mora, mentre davanti Rantier gira attorno a Guazzo. Una sorpresa dunque, davanti ai tedeschi che tengono molti titolari in panchina, almeno nella prima frazione di gioco. E così la partita si sviluppa secondo un copione tipico: i più accreditati, cioè quelli di Francoforte, a tentare di fare la partita mentre i nostri, corti sul campo ed attenti a raddoppiare sul portatore di palla, a tentare di ripartire con incursioni corte e ficcanti. E proprio su una di queste, intorno al 20’, il bomber si guadagna un calcio franco dai 25 metri e Rantier fulmina all’incrocio l’esterrefatto portiere teutonico. Da quel momento l’Eintracht si scuote e mette un po’ di pressione ai Grigi ma, fino al riposo, il risultato non cambia e i nostri reggono bene davanti ai futuri protagonisti della Bundesliga. D’Angelo nella ripresa fa entrare alcuni degli eroi che l’anno scorso hanno conquistato la Serie C Unica e, sarà un caso, ma sono riaffiorate indimenticate superficialità, giocate che si vedono a mala pena in Eccellenza e fughe da assunzioni di responsabilità degne del peggior “tiriamo a campare”. Due autogol mandrogni in 6 minuti (record dei record): l’uno frutto di una giocata maldestra e l’altro invece figlio di teste che non pensano e piedi che si muovono a caso, in modo dissociato; un film già visto. A rimettere a posto le cose una giocata sontuosa di Taddei che costringe al penalty la difesa crucca; poi è il bistrattato Poluzzi a regalare gol e vittoria ai figli della Bundesliga i quali, ad onor del vero, nel secondo tempo hanno rimpinguato la loro attrezzatura tecnica con tre innesti più consoni alle aspettative della vigilia. Morale: quando in campo ci sono i nuovi innesti l’Alessandria è una squadra solida. Per il resto, c’è tempo per scoprirlo.
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