Novi Ligure (AL) – Ancora problemi per l’ospedale di Novi dopo la chiusura del reparto di preparazione dei farmaci antitumorali a causa di insufficienti standard igienici all’interno del laboratorio. Stavolta Quattro medici del San Giacomo sono stati rinviati a giudizio per la morte di una paziente operata il 26 aprile 2011. Si tratta dei dottori Paolo Tava, 63 anni di Tortona, Eliana Giaminardi, 42 anni di Acqui, Paolo Majoccchi 62 anni di Stazzano e Vito La Paglia, 60 anni di Novi. Quest’ultimo è il radiologo che aveva effettuato la laparoscopia una settimana prima dell’intervento. Secondo gli inquirenti il dottor La Paglia avrebbe lesionato un grosso vaso sanguigno con inevitabile emorragia per cui la paziente non è sopravvissuta alla successiva operazione. La Paglia deve rispondere di omicidio colposo insieme agli atri medici che hanno operato la donna. La laparoscopia è una tecnica chirurgica mini-invasiva che permette di vedere ed operare l’interno dell’addome del paziente attraverso l’inserimento di uno strumento ottico chiamato laparoscopio. La vittima è una donna rumena di 74 anni che in precedenza si era rivolta in altri ospedali, nel suo Paese, e poi a Bologna e ad Alessandria, dove i medici le avevano sconsigliato l’intervento, mentre a Novi si era valutata la possibilità di eseguirlo. Il pm Giancarlo Vona, che ha condotto l’inchiesta, contesta in particolare al dottor La Paglia di non aver diagnosticato una calcificazione dei vasi epatici.
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