Alessandria – Tre anni fa era stato fatto un esposto in Regione col quale si denunciava il trasferimento ingiustificato di 40 malati da Casalino di Mombello (struttura Soggiorno Valleverde ) a Teruggia (Villa il Poggio ancora chiusa e da autorizzare), non sa si come, entrata nella disponibilità di Orizzonti 3000 – azienda morosa di cui è presidente tale dottor Giuseppe Cinelli – che due anni fa è stata raggiunta da decreti ingiuntivi e da conseguenti sequestri dei suoi crediti, il più grosso dei quali bloccato perché, a sua volta, l’Asl non si è presentata davanti al giudice a confermare il debito verso di lei.
La società Valleverde Srl, proprietaria di quattro strutture per anziani in Provincia di Alessandria a Pontestura, Morano, Casalino di Mombello, e della Franzini di Casalcermelli, è creditrice per circa 2 milioni di euro nei confronti proprio di Orizzonti 3000 che gestiva la Franzini ma non ha mai pagato l’affitto. Valleverde intentava nei suoi confronti ben quattro cause di sfratto per morosità oltre a richieste ufficiali, rivolte all’Asl, di poter rientrare in possesso della struttura e delle licenze con l’impegno di fare tutti i lavori necessari. A queste richieste l’Asl, o non ha risposto, o ha dato risposte vaghe, salvo redigere un progetto di lavoro di mille pagine che poi è sparito.
Valleverde Srl interpellava anche la Regione Piemonte denunciando il fatto che Orizzonti 3000 avrebbe svuotato un’altra struttura a dicembre 2012 e trasferito gli ospiti in una nuova, cambiando addirittura il titolare della licenza col consenso della stessa Asl, e inoltrava in Tribunale ad Alessandria anche un’istanza di fallimento nei suoi confronti.
Nel caso di Villa il Poggio però Cinelli, che si dice essere amico di Ugo Cavallera l’ex assessore alla sanità della Regione Piemonte, ha superato se stesso perché si viene a sapere che la struttura di Teruggia, tra Valenza e Casale, aperta illegalmente, ha finito per essere assegnata a tale Cooperativa Don Lugani con sede a Lodi di cui proprio Cinelli è presidente! Naturalmente dall’Asl Alessandria, in questi tre anni (direttori Pasino prima e Marforio poi), nulla da eccepire, e giù a pagare la Don Lugani gestitrice abusiva di una struttura abusiva con malati deportati.
La Regione sapeva tutto fin dal 2011 e non diceva niente con Cavallera assessore. Adesso però un diligente funzionario del’Asl Al ha sentito puzza di bruciato e vuole vederci chiaro. Si tratta di Giuseppe Pollarolo, medico, 63 anni, presidente della commissione di vigilanza sulle case di riposo che ha chiesto conto alla Regione del perché avesse autorizzato il passaggio delle licenze da Orizzonti 3000 alla Don Lugani e della convenzione per trasferire gli ospiti da Casalino a Teruggia.
C’è da chiedersi, a questo punto, come sia mai possibile che una Asl abbia potuto stipulare contratti per due anni consecutivi con una cooperativa di cui è presidente un “piantapuffi da cinema” come Cinelli, gestore di una struttura privata che non è in possesso delle autorizzazioni e degli accreditamenti previsti dalla legge.
In questi giorni l’assessore Saitta ha inviato una lettera in cui si diffida l’Asl di Alessandria a regolarizzare la situazione sia per quanto riguarda la gestione degli ospiti, che per quanto attiene la parte amministrativa. Nel caso si prefigurasse l’ipotesi di un rapporto intrapreso dalla Asl con un privato non in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge potrebbe configurarsi un danno erariale per aver pagato servizi a chi non aveva i titoli per poterli fornire. E Ugo Cavallera, ne sapeva qualcosa? La domanda attende risposta.
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