Alessandria – Lunedì mattina la sindaca di Alessandria Rita Rossa, al rituale taglio del nastro in occasione dell’apertura ufficiale al pubblico degli uffici del nuovo Servizio Clienti di Alegas, era in rappresentanza del Comune di Alessandria che è il principale azionista di Amag, ma è anche il principale debitore dovendo 6,5 milioni di euro (bollette non pagate) che Amag ha messo a bilancio 2012 come perdita. Sono soldi nostri buttati al vento ma, soprattutto, sono soldi anche dei Comuni consorziati in Amag che si sono visti arrivare sulla schiena, come un tram in corsa, un credito inesigibile che, se avessero potuto, avrebbero preteso dal Comune di Alessandria. Allo stesso modo in cui proprio Amag pretende che noi, poveri cristi, paghiamo le bollette altrimenti ci fa causa. Due pesi e due misure, per una decisione che ha fatto discutere, e che è stata presa da uno dei presidenti che si sono succeduti in Amag negli ultimi anni, Pietro Bianchi, il quale il 29 maggio del 2013 annunciava un accantonamento per i rischi sui crediti di 6,5 milioni di euro, pari a circa il 10% del fatturato. Quei soldi sono proprio il credito che Amag vanta tuttora nei confronti del Comune di Alessandria e che ha accantonato in toto nel bilancio 2012, invece di spalmarlo almeno in quattro anni come suggerirebbe la logica, per un importo di 1,625 milioni all’anno. In questo modo Amag sarebbe stata, già da due anni, un’azienda virtuosa e attiva per circa 4 milioni di euro. Ma in questa fiera della superficialità e della menzogna c’è anche la dichiarazione del presidente De Capitani che, vantando i risultati incoraggianti della sua nuova gestione, ha avuto modo di dire: “Nei giorni scorsi dal sistema bancario sono arrivati segnali importanti, di rinnovata fiducia nel nostro Gruppo, il cui rating è stato aumentato di ben due punti. E questo non è solo un dato tecnico-finanziario, ma significa poter contare su linee di credito importanti, nell’ottica di nuovi investimenti, e di una crescita in diverse direzioni. Naturalmente sempre con l’obiettivo di mettere i clienti-utenti al centro della nostra attività, e di offrire loro servizi di qualità, a prezzi più competitivi”. Ok De Capitani, parole sante, peccato però che il rating di cui parla lei è stato dato sulla base del bilancio 2013, quando lei non c’era ancora!
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