Alessandria – Al processo Ausimont, dopo sei anni di indagini, svolte dai carabinieri del Noe e dai tecnici Arpa, e di interrogatori, il pubblico ministero Riccardo Ghio ha chiesto pene dai 10 ai 18 anni per gli otto dirigenti Ausimont (Gruppo Montedison e Solvay) accusati di avvelenamento doloso delle acque di falda sotterranea del polo chimico di Spinetta Marengo e omessa bonifica. Ghio ha anche chiesto di valutare se non debbano trasmettersi gli atti per falsa testimonianza nei confronti di tre testimoni. Gli imputati, pur sapendo che le vecchie discariche di rifiuti tossico-nocivi inquinavano le acque, avrebbero presentato una situazione meno allarmante. Tutto è partito dalla scoperta di alte concentrazioni di cromo esavalente nella falda derivanti dalle infiltrazioni generate dalla massa di rifiuti contenenti numerose sostanze tra le quali metalli, fluoruri e solfati. Tutto ciò, unito alle consistenti perdite della rete idrica interna, ha creato un innalzamento dell’acqua inquinata e la sua dispersione.
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