Torino – Quattro condanne, 24 rinvii a giudizio e 14 patteggiamenti: si è chiusa così ieri l’udienza preliminare dell’indagine sulle spese pazze dei consiglieri regionali del Piemonte. La pena più alta, tre anni, è stata inflitta a un ex consigliere comunale di Torino coinvolto nell’indagine, Gabriele Moretti. L’ex presidente del consiglio regionale, Valerio Cattaneo, è stato condannato a un anno, otto mesi e venti giorni; la consigliera Carla Spagnuolo a un anno e otto mesi. Entrambi hanno ottenuto la condizionale. Per il loro collega Roberto Boniperti la condanna è a due anni e sei mesi. Ci sono stati anche 14 patteggiamenti a pene comprese fra i 12 e i 18 mesi di reclusione. Per i 24 imputati che non hanno scelto riti alternativi, e che sono stati rinviati a giudizio, il processo si aprirà il 21 ottobre. Tra questi, c’è l’ex consigliere Roberto Tentoni di Progett’azione poi confluito in Forza Italia che, attraverso il suo legale, sostiene che ci sono elementi che gli consentiranno di chiarire al processo la propria posizione. Sono quattordici i patteggiamenti, a pene comprese tra i 12 e i 18 mesi di reclusione, nell’ambito dell’inchiesta sulle cosiddette spese pazze dei Consiglieri regionali del Piemonte. Hanno patteggiato un anno e sei mesi Mario Carossa (Lega Nord) e Luca Pedrale (Pdl); un anno e quattro mesi Maurizio Lupi (Verdi Verdi, che però va a giudizio per truffa), Franco Maria Botta (Pdl), Antonello Angeleri (Lega Nord) e Andrea Buquicchio (Idv); un anno e tre mesi Gianfranco Novero (Lega Nord) e Tullio Ponso (Idv); un anno e un mese Marco Botta (nella foto), Cristiano Bussola e Francesco Toselli (Pdl); un anno Elena Maccanti, Giovanna Quaglia e Michele Marinello (Lega Nord). Il gup Roberto Ruscello ha rinviato a giudizio, a vario titolo per i reati di peculato e truffa, 23 consiglieri regionali: Angiolino Mastrullo, Augusta Montaruli, Lorenzo Leardi, Rosanna Valle, Massimiliano Motta, Roberto Tentoni, Angelo Burzi, Michele Formagnana, Girolamo La Rocca, Daniele Cantore, Alberto Cortopassi e Rosa Anna Costa (tutti del Pdl, poi confluiti nei gruppi di Fi, Ncd, Fdi, Progett’Azione); Massimo Giordano, Roberto De Magistris, Federico Gregorio, Riccardo Molinari e Paolo Tiramani (Lega Nord); Michele Giovine (Pensionati per Cota), Michele Dell’Utri (Moderati); Luigi Cursio (Idv); Giovanni Negro (Udc); Andrea Stara (Insieme per Bresso); Maurizio Lupi (Verdi Verdi, che ha patteggiato la pena per peculato ma è stato rinviato a giudizio per truffa). Rinviata a giudizio anche la figlia di Maurizio Lupi, Sara, collaboratrice del gruppo dei Verdi Verdi.
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