Alessandria – Protestare può essere gratificante ed anche giusto, a volte, ma non sempre, e la legge, “dura lex sed lex”, lenta finché si vuole, alla fine arriva per tutti. Dopo le proteste dei No Tav – No Terzo Valico che chi scrive ritiene anche giustificate ma ne condanna i modi (teppismo comune), siamo alla resa dei conti. Le indagini della Digos di Alessandria hanno portato alla denuncia di 50 persone per le manifestazioni del 2 febbraio e del 18 maggio davanti al carcere di San Michele messe in atto dai No Tav che protesatrono in favore dei compagni detenuti Mattia Zanotti e Niccolò Blasi arrestati dalla Digos di Torino con l’accusa di attentato con finalità terroristiche in Val Susa durante una protesta contro l’alta velocità. Il 2 febbraio e il 18 maggio 50 manifestanti misero a soqquadro l’intera zona, anche con il lancio di fuochi verso la polizia (il 31marzo invece ci fu un altro presidio, ma pacifico). Ora dovranno rispondere di invasione di terreni, manifestazione non autorizzata, oltraggio, esplosioni pericolose e sarà loro vietato anche tornare ad Alessandria.
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