di Romano Pasquale
Le lunghe, a volte lunghissime attese negli ospedali italiani per interventi, analisi, sono un fatto scontato. Si parla della malasanità americana, ma il nostro Paese sta facendo di tutto per starle alla pari. Quello che sconcerta maggiormente è che, ad esempio, per un’operazione di cataratta dopo la visita del medico ospedaliero o privato, la pratica è inserita in un computer che decide i tempi dell’intervento. La fantasia italiana non ha limiti, ma che il computer metta in fila i pazienti ci pare troppo. Eppure responsabile della Sanità Regionale vi è un politico di buon livello come Ugo Cavallera, così come ministro della Sanità, vi è la Lorenzin, sempre di Forza Italia, che non è stata davvero delle peggiori responsabili della sanità nazionale. Certo, i tagli della Sanità sono stati rilevanti, gli amministratori fanno quello che possono, ma ci pare che mettere le sorti di un malato, anche se non grave, in mano ad un computer e non lasciar decidere alla discrezionalità di un medico, è uno di quei paradossi italiani che gli italiani debbono sopportare con pazienza. Così come certi amministratori dei nosocomi cittadini e provinciali nominati in virtù della tessera di un partito.
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