Alessandria (a.g.) – Voglio essere franco: conoscevo Marchiaro ma non abbastanza. Non avrei mai detto che dietro quella scorza un po’ ruvida del vecchio cronista si celasse un animo così sensibile e generoso. Lui mi aveva voluto a La Stampa nel 1980 poi, per una serie di incomprensioni, me ne sono andato sbattendo la porta. È la vita. In tutti questi anni ho serbato di lui un ricordo distaccato che, tuttavia, negli ultimi tempi è diventato cordiale e amichevole. Ora vengo a sapere del bene che ha fatto. E ne ha fatto tanto di bene quell’uomo che veniva giù da Trinità, un paesino abbarbicato a 400 metri di altitudine con 2000 abitanti in provincia di Cuneo, dove era nato nel 1927. È morto l’anno scorso a settembre all’età di 85 anni ed il suo pensiero è stato fino all’ultimo rivolto al giornalismo, la passione della sua vita. Dicevamo: la generosità. Grazie ad una sua donazione sono state acquistate due autoambulanze. La cerimonia di inaugurazione è stata tenuta nei giorni scorsi dai presidenti di Croce Rossa e Croce Verde, Marco Bologna e Fausto Bellato, sotto i portici di piazza Libertà, all’angolo di via Cavour, dove ha sede la redazione alessandrina de La Stampa di cui Marchiaro è stato per decenni un punto di riferimento. Oltre a numerose autorità, c’erano anche la sorella, il sindaco Rita Rossa, l’assessore regionale Ugo Cavallera e l’onorevole Renato Balduzzi, già ministro della Salute, che hanno tenuto a battesimo i due automezzi, benedetti da don Gianni Torriggia, parroco del Duomo. Ma, a proposito della vicenda che riguarda le ultime volontà di Franco Marchiaro, la cosa che mi ha sorpreso piacevolmente è la donazione di 20.000 euro che il dottor Antonio Maconi ha fatto alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria per l’istituzione di un Premio giornalistico intitolato al cronista scomparso. Infatti Maconi ha ricevuto la somma, come lascito, dall’amico Marchiaro ma, dopo averci pagato sù le tasse, ha deciso di donarla alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria col vincolo di istituire un qualcosa di giornalistico che ne rinnovasse il ricordo. Si tratta di 18.000 euro per un premio che si ripeterà per dieci anni. Questa è una bella storia, una storia di altruismo, di sensibilità, di bontà; una storia che ha visto protagonisti due galantuomini, due persone perbene. Una che non c’è più ed una, Antonio Maconi, che ci onora della sua amicizia.
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