Alessandria – La notizia della messa in liquidazione di Amiu fa sorgere alcuni interrogativi che non sono certo forieri di risposte rassicuranti. Per esempio, se non si trova una collocazione veloce e soddisfacente per i 193 dipendenti, il risultato sarà quello d’un licenziamento in massa. Infatti con la liquidazione, a patto che sia possibile farla dopo la sentenza del giudice di Alessandria che ha già bocciato l’istanza di fallimento in proprio, Amiu muore e con la sua morte verranno meno tutti gli accordi bilaterali, contratti di lavoro compresi. Dopo le dimissioni del vecchio collegio dei liquidatori, composto da Marco Ferrari, Anselmo Rinaldi e Massimo Diamanti, sarà insediato il nuovo collegio composto per due terzi da comunisti Doc come l’alessandrino Antonio Di Leo e il casalese Vincenzo Ottone membro del direttivo PD, già presidente di Cosmo (Consorzio che cura la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Casale) e prima ancora presidente dell’Amc (l’azienda multiservizi casalese). Ai due si aggiunge un altro commissario vicino al Pd, l’avvocato torinese Marco Yeuillaz che lavora per lo studio legale della figlia di Michele Vietti, il vicepresidente di Csm, indagata per riciclaggio a Bari. I tre commissari della sinistra ora dovranno spiegare ai dipendenti di Amiu il perché rischiano il posto di lavoro. Infatti i comuni soci del consorzio proprietario di Aral, la società alessandrina dello smaltimento, si sono rifiutati di accollarsi l’onere degli stipendi di ben 193 lavoratori Amiu ed il tanto auspicato loro passaggio ad Aral è stato fermato.
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