RITA ROSSA & C. HAN VOTATO UN FALSO IN BILANCIO E LA COSA È MOLTO GRAVE PERCHÉ SI TRATTA DEI SOLDI DEGLI ALESSANDRINI. MARIO BOCCHIO (PDL) HA PRESENTATO UN ESPOSTO-DENUNCIA IN PROCURA. MA QUEL FENOMENO DI ALFANO (CHE SGARBI DEFINISCE UN IDIOTA) CONCEDE ANCORA PROROGHE A QUESTA GIUNTA DI SCIAMANNATI. E I CITTADINI CONTINUANO A PAGARE
di Andrea Guenna
Alessandria – Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino. E sono talmente tante le balle raccontate dalla sindaca di Alessandria Rita Rossa che si è beccata una bella denuncia. A presentare l’esposto in Procura è stato il dirigente PDL, Mario Bocchio, già consigliere comunale, per verificare la regolarità del bilancio di previsione 2012-2013 e dei pluriennali 2012-2015. Molte sono le presunte irregolarità che necessitano di una seria verifica: che dire, per esempio, d’un bilancio di previsione che dovrebbe essere stabilmente equilibrato, che nel dicembre 2012 pareggia con tanto di parere favorevole del Collegio dei Revisori del Conti e a ottobre, dovendo essere ripresentato dopo la bocciatura della Commissione Ministeriale, perde improvvisamente 12 milioni di euro? O ancora, come fa a pareggiare il previsionale 2013 iscrivendo in entrata 32,8 milioni di euro che l’OSL certifica poi in soli 12,4? E tutto ciò indipendentemente dalla posta iscritta in uscita nel fondo di svalutazione crediti. Facendo due conti è chiaro che gonfiando l’entrata e sostenendola con entrate straordinarie (32,8 milioni di euro e 11 milioni di euro del Fondo di Rotazione) non si può ottenere né un pareggio reale, né tantomeno un bilancio stabilmente equilibrato. Come può aver fatto la maggioranza del Consiglio Comunale a votare questi documenti a cuor leggero? Come possono i revisori dei conti non aver ravvisato – e quindi anche solo spiegato nel loro parere – tali incongruenze? La verità è che, delle due l’una: o sono tutti incompetenti o sono in m ala fede. Gliè che tutti, incompetenti o in mala fede, hanno votato un falso in bilancio commettendo un reato e generando un danno erariale. E quel fenomeno del ministro Alfano, che Sgarbi in diretta Tv ha detto essere un idiota, concede un’ulteriore proroga per pareggiare. Il fatto che si avrà, per legge, maggior tempo (fino al 2014) per equilibrare stabilmente il bilancio di previsione, non escludeva che tale riequilibrio potesse essere fatto prima. Ora sappiamo, anche indirettamente dalle dichiarazioni della Sindaca, che questo non è avvenuto e che quindi, come al solito contraddice (e non si sa mai quando dice la verità) quanto da lei detto alla città intorno al 15 ottobre e, ieri, nel commentare la notizia dell’approvazione del DL da parte del Governo. Ne consegue che, se è verità ciò che ha detto per ultimo, è bugia ciò che ha dichiarato prima. O viceversa. L’opposizone scalpita. “Il 2014 poi non sarà rose e fiori. – commenta il Presidente del Gruppo PDL Piercarlo Fabbio – La dinamica della spesa è stata in aumento nonostante gli sforzi della spending review di casa nostra: 105 milioni nel 2011; 106 nel 2012; 109 nel 2013. Ora questa spesa dovrebbe crollare a 85 nel 2014. Non basterebbe neppure desertificare Palazzo Rosso, visto che complessivamente la spesa del personale viene prevista intorno ai 24/25 milioni, quindi a livelli virtuosi e senza esuberi, anzi addirittura esponendo una dotazione organica a cui mancano una ventina di unità”. Ergo si dovrà puntare su una ciclopica riduzione dei servizi, che, peraltro, saranno pagati sotto varie forme dai cittadini attraverso le nuove tasse che il Parlamento sta imponendo agli Enti Locali. “Un apparente vantaggio c’è – chiude Piercarlo Fabbio – che le sanzioni del patto di stabilità andranno pagate dal 2017 in avanti. Perché apparente? Perché il rischio è di cumularle e di arrivare a doverle pagare senza avere i soldi per farlo. Forse sarebbe stato meglio dire che chi è in dissesto non deve rispettare il patto di stabilità. I casi sono pochi e il Paese non ne avrebbe sofferto. Invece chi sostituirà l’attuale Amministrazione rischia di dichiarare un secondo dissesto appena arrivata”. E anche in questo caso l’aver prolungato l’agonia e il non aver raggiunto un bilancio stabilmente equilibrato entro il 2013 peserà non poco sul futuro del Comune di Alessandria.
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