ALFANO HA CONSENTITO L’ENNESIMA LEGGE FATTA APPOSTA PER ALESSANDRIA CHE AVRÀ L’UNICO EFFETTO DI ALLUNGARNE L’AGONIA. PROROGANDO DI UN ANNO IL PAREGGIO DEL BILANCIO STABILIZZATO, SI DOVRÀ LICENZIARE ANCORA E CHIUDERE PARTECIPATE. MA TUTTO CIÒ EVITERÀ TEMPORANEAMENTE ALLA SINDACA RITA ROSSA L’ONTA DEL COMMISSARIO PREFETTIZIO. E GLI ALESSANDRINI PAGANO
di Andrea Guenna
Alessandria – Invece di rispedire al mittente il bilancio falso partorito da Rita Rossa e Mago Zac, complici la giunta e la maggioranza di sinistra, a Roma, dal ministero retto dal ministro Angelino Alfano, fanno sapere che nell’ultimo decreto si può inserire una norma fatta apposta per Rita Rossa che allunga l’agonia del dissesto. In sostanza Alessandria avrà un altro anno per raggiungere l’equilibrio di bilancio, mentre le sanzioni per la violazione del Patto di Stabilità (l’anno scorso, dopo solo sei mesi di amministrazione questi fenomeni avevano già sforato e quest’anno faranno il bis) saranno pagate nel terzo esercizio seguente a quello di raggiungimento dell’equilibrio. Ecco che ora il Comune di Alessandria ha tempo fino al 2014 per pareggiare e fino al 2017 per onorare le multe dovute allo sforamento del patto di stabilità. Ciò è stato possibile inserendo una modifica ad hoc del Testo Unico del decreto legge “recante misure finanziarie urgenti e interventi a sostegno del territorio”. Si fa riferimento agli enti con più di 60.000 abitanti che si trovano in situazione di dissesto e quindi, la norma è stata cucita su misura per Alessandria (ma va?). Dopo la modifica alla legge 35, che consentiva di passare da 12 a 24 mesi, ora si aggiunge un altro anno. Artefici di questo capolavoro, che distruggerà definitivamente la nostra città sottoposta ad un accanimento terapeutico senza precedenti e devastante, sono i parlamentari alessandrini del Pd Fornaro e Borioli, con la complicità del viceministro del Pd Stefano Fassina e del ministro Delirio (Pd), del vicepresidente del consiglio nonché ministro dell’interno Angelino Alfano (Pdl). Non meno importante l’apporto del Sindaco di Torino Piero Fassino (Pd), Presidente Nazionale ANCI, e del Sottosegretario Filippo Patroni Griffi (Pd). Insomma si è trattato di una cordata in aiuto al Pd alessandrino, il classico soccorso rosso (cui ha preso parte anche il Pdl Alfano) che funziona sempre anche se, stavolta, a danno dei cittadini che pagano il conto lasciato dalla pulzella mandrogna che doveva fare la candidata al Parlamento alle prossime politiche. Ma il soccorso rosso – con Alfano – serve anche a salvare tutte le amministrazioni comunali rosse della provincia di Alessandria (Novi e Ovada su tutte) che, con l’arrivo di un commissario prefettizio ad Alessandria retta dal Pd, avrebbero corso il rischio di subire un gravissimo danno di immagine e perfino di perdere le elezioni. Delirante come sempre il comunicato stampa di Rita Rossa che, mentendo come al solito, scrive che vuole ringraziare la città e gli alessandrini “perché è grazie ai loro sforzi e ai loro sacrifici se siamo riusciti a dimostrare con i conti che gli oltre 34 milioni di risanamento sono un dato oggettivo e reale”. Ripeto per l’ennesima volta che se Rita Rossa non mente, allora dimostra solo di non sapere quello che dice, quello che fa e quello che scrive, perché risparmiare 34 milioni in sei mesi (riferiti ad Alessandria) è matematicamente, socialmente, razionalmente impossibile. Tutto ciò mentre dal bilancio falso approvato il 15 ottobre scorso dal consiglio comunale si viene a sapere invece che a tutto il 2013 si prevede di avere una chiusura con un passivo di 12,5 milioni circa. Facendo due conti, siccome il passivo dichiarato a tutto il 2011 è di poco più di 46 milioni (anche se noi neghiamo che sia così e lo abbiamo dimostrato in molti articoli), sembra che Mago Zac e la sindaca gabellino i circa 12,5 milioni come la differenza fra i 46 e rotti e i 34 risparmiati. Gli alessandrini devono sapere però che quei 46 milioni e rotti di debito (ipotetico), grazie al dissesto, sono stati interamente scaricati sui commissari dell’Osl, per cui questa Giunta è ripartita senza “ereditare” debiti, quindi è ripartita da zero, pulita insomma. Ed ecco allora che, a ben guardare, quei 12,5 milioni di debito a tutto il 31.12.2013 si riferiscono ad un anno e mezzo di amministrazione, il che da un risultato negativo di circa 700.000 euro di nuovo indebitamento al mese. Altro che risparmiare 34 milioni.
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