PENNA CADENTE SI CHIEDE: E ADESSO CON CHI STO? SVICOLONE VA ALLA GUERRA E VINCERÀ AL 33%. PER ORA HA PERSO LA PAROLA MA NON SI CAPISCE IL MOTIVO, IN FONDO HA VINTO LA SUA SQUADRA! IL CALENDARIO DI C2 A PIE’ D’ARTICOLO
dal Mocca di Alessandria – Adesso vi racconto una bella favola ambientata nell’Italia pallonara di una quindicina d’anni fa; il luogo è un grande albergo milanese sede ufficiale del mercato calciatori. I protagonisti principali sono: un industriale con la fabbrichetta che va a mille e che ha appena rilevato la squadra di calcio di serie C della sua città e, assieme al pratico locale suo amico, parte alla conquista del calciomercato. Urge un bravo allenatore e almeno cinque giocatori importanti. I soldi ci sono, assieme a qualche ideuzza niente male. I primi contatti coi club disponibili a cedere i calciatori sognati vanno a gonfie vele. Ma col passare delle ore gli obiettivi svaniscono come neve al sole e certi atleti finiscono negli organici delle dirette rivali. Ma come, si chiede il nostro industriale, su un giocatore si è arrivati troppo presto, sull’altro troppo tardi, sull’altro ancora la società d’appartenenza si è rimangiata la parola al momento della firma. M in che mondo sono capitato? Purtroppo il calcio ha regole ferree, il problema è che il Nostro non le conosce. Ma una sera avviene il miracolo: è infatti agganciato da un personaggio del sottobosco che lo porta al cospetto di Luciano Moggi che lo invita al suo desco e dopo poche battute gli dà pure del tu. Ma quello non è stato un colpo di fortuna in senso stretto, bensì uno scotto da pagare per entrare in quell’universo a volte alieno. Il finale: Lucianone gli ha rifilato un DS e l’allenatore che in un due giorni gli rifanno la squadra da capo a piedi, resettandogli naturalmente il budget alla lira. Epilogo: alla terza stagione da presidente l’industriale ha capito quasi tutto del sistema-calcio e, da lì in poi, ha cominciato a volare. Da allora sono cambiate leggi, regolamenti e nuove figure professionali sono diventate centrali ma sostanzialmente è cambiato poco. Il calcio è infatti l’unica attività al mondo dove i dirigenti sono dilettanti e ci mettono i soldi mentre gli addetti ai lavori, assieme ai calciatori, sono quelli che ci guadagnano. Ma parliamo di Alessandria Calcio, stagione 2013/2014: secondo me chi ha progettato (o avrebbe dovuto farlo) questa squadra ha ingaggiato alcuni buoni giocatori ma ha sbagliato il progetto tecnico perché depositario di una professionalità inadeguata a costruire e gestire organici importanti e di scarsa conoscenza delle caratteristiche di certi acquisti. Il tutto unito ad una sostanziale ignoranza sul parco calciatori disponibile su un mercato, quello dell’estate scorsa, il più facile di tutta la storia calcistica recente. Adesso in discussione c’è l’allenatore. Nel frattempo Svicolone Menegatti, di concerto con la parte di stampa alessandrina asservita al Grande Capo Penna Cadente (ribattezzata per l’acclarata volubilità delle sue valutazioni “Quattro salti in pagella”), aspetteranno l’evolversi delle cose e si “dimenticheranno” (in realtà semplicemente non sono in grado di riconoscerle) le minchiate fatte nel mercato estivo. Il preludio l’abbiamo già avuto la settimana scorsa: il Mister sulla graticola e tutti a fare scaricabarile, senza neppure una parola di solidarietà da parte di Svicolone Menegatti, neanche la classica scontata difesa d’ufficio. E questo scienziato va ripetendo: “Dobbiamo ragionare con il noi, lasciando perdere l’io “. Ma, caro Menegatti, nel tuo “noi” è compreso pure Notaristefano oppure, pur di salvare la ghirba, sei disponibile a buttarlo a mare per coprire i tuoi errori di mercato? Adesso si discute su chi ha fatto la cosa giusta e chi no, e gli assolti per definizione saranno il DS e i giocatori (i quali avrebbero pure loro qualcosa da farsi perdonare ), così la meravigliosa favola del calcio continua. A proposito, qualche calcio nel sedere ben assestato a qualcuno no? Ma si è mai visto in una favola rifilare un calcio nel culo a qualcuno? Beh sì, ma solo agli allenatori! In realtà se Svicolone è il professionista che dovrebbe occuparsi del “prodotto calcio” in una società che, come la nostra, sta crescendo geometricamente in tutti gli altri settori mi chiedo cosa ci faccia ancora qui. Fare il DS non vuol dire solo “comprare 11 buoni giocatori” bensì allestire un progetto tecnico, gettarne le basi, scegliere gli uomini per interpretarlo, difenderlo e quindi gestirne i passaggi più delicati. E, visto anche quello che è successo martedì scorso nella riunione plenaria in cui il ruolo del DS è stato (escluso l’eventuale sottobanco) nullo, Bella Stella Menegatti sarebbe l’uomo di calcio giusto per questa piazza e per questa nuova società immaginata per costruire qualcosa di solido? Sarebbe ancora lui il protagonista della futura finestra di mercato di gennaio, importantissima per riequilibrare la rosa attuale, lui che, invece di andare a vedere i giocatori degli altri, si ostina a vedere solo quelli che ha ingaggiato? Ma a questo quesito una risposta credibile è che fa così in quanto ha preso giocatori che non conosceva (a parte quelli della Giacomense) e adesso li vuol vedere come giocano.
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