È domenica ed io sono in attesa dei risultati di calcio quando squilla il telefono.
Pronto?
Sono Barosini, Guenna?
Guenna. Sì sono io, buonasera.
Barosini. Ma non ci davamo del tu?
Guanna. Certo, ciao Barosini, dimmi tutto.
Barosini. Ho visto l’articolo su Vietti e non ho capito cosa c’entri io. Certo, io conosco Vietti e l’ho fatto venire ad Alessandria per presentare il suo libro, ma la notizia che hai dato mi ritrae in foto con lui quando si tratta di cronaca che riguarda Margherita, sua figlia. E poi, lui cosa c’entra con Alessandria?
Guenna. Vietti è sempre qui da noi, o per presentare un libro o per far visita agli uffici giudiziari. Poi è un amico tuo e di Filippi, per cui ce n’è abbastanza per scrivere di sua figlia indagata in Puglia per riciclaggio.
Barosini. Che sia amico mio può anche essere vero e forse conosce anche il presidente Filippi, ma per il fatto che l’ho invitato per una conferenza non mi sembra il caso di accomunarci nello stesso destino.
Guenna. Certo, hai ragione, ma sai com’è, di questi tempi regna il sospetto ed anche noi cronisti vediamo le cose da una certa angolatura.
Barosini. Però ti sbagli in quanto io sono amico di Vietti soprattutto perché eravamo entrambi nell’Udc, poi lui si è dimesso dal partito per fare il magistrato, anche se siamo rimasti in ottimi rapporti. Per il resto non saprei cosa dirti.
Guenna. Guarda Barosini, facciamo una cosa, pubblicherò questa telefonata per una sorta di “risarcimento” nei tuoi confronti anche se le mie intenzioni quando ho pubblicato la notizia non erano certo quelle di coinvolgerti nella vicenda di riciclaggio che riguarda Margherita Vietti.
Barosini. Per carità, Guenna, era solo per chiarezza. E poi mi ha fatto piacere sentirti. Quando vieni a trovarmi che ti offro un caffè?
Guenna. Appena ho mezzora passo.
Barosini. Ciao Guenna, a presto.
Guenna. Ciao Barosini. Stammi bene.
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