dal Gira di Novi – Il giorno dopo, Banchieri non si è ancora dato ragione della sconfitta di Rapallo. Anzi così l’ha spiegata al cronista: “Non ho ancora la possibilità di allenare gli arbitri – dice – ma è un vero e proprio scandalo che con l’Asti, il Pro Dronero e ieri a Rapallo ci abbiano defraudato del risultato”. Ora la società invierà a Roma il filmato della gara contro il Rapallo Bogliasco in cui un difensore ligure schiaffeggia la palla in piena area, si era sul due a uno, senza che il direttore di gara e l’assistente abbiano visto nulla. Un vero e proprio scandalo che non mette in dubbio l’assoluta buonafede del direttore di gara, ma la sua incapacità nelle valutazioni, e il rigore non concesso non è la sola svista. Tutto ciò, sommato a due-tre partite in cui i Biancocelesti sono stati penalizzati, sfalsa la graduatoria del campionato di Serie D (girone A), un fatto molto grave per una squadra che cerca di guadagnare le prime posizioni. Una serie di errori di un direttore in cattiva giornata come l’espulsione diretta di Malgrati per un fallo veniale, la punizione inesistente da cui è scaturito il primo gol del Rapallo, la trattenuta di Bortolotto a cinque metri dalla porta mentre stava per siglare il pareggio, sono alcune delle “perle arbitrali” di una gara giocata su un terreno impossibile, sia per lo stato del sintetico, che per il nubifragio che si è abbattuto in Liguria. Ora la Novese deve guardare avanti e già da domenica prossima con la Folgore Caratese tornare alla vittoria. Mancherà Malgrati squalificato, ma dovrebbe rientrare Carboni almeno per una ventina di minuti in quanto non è ancora del tutto ristabilito così come Begolo. “Noi dobbiamo dimenticare in fretta l’ingiustizia subita a Rapallo anche se ci costa fatica – dice Banchieri- e riprendere il nostro cammino. Certo, in questa prima parte del torneo non siamo stati agevolati, anzi siamo stati danneggiati, speriamo che le prossime partite si svolgano regolarmente. Noi non vogliamo per nulla favori, ma neppure subire torti macroscopici. Le ripeto: non riesco a darmi una ragione di questo stato di cose”.
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