Novi Ligure (AL) – Per ora non si temono ripercussioni all’Ilva di Novi dopo la chiusura di sette stabilimenti del Gruppo Riva. Non è l’Ilva ad essere stata interessata dal provvedimento ma la Riva Acciaio dopo il sequestro di 916 milioni da parte della Procura di Bari. A rischio 1400 posti di lavoro per la chiusura annunciata di sette stabilimenti produttivi e alcune società di servizio. La motivazione della proprietà è il sequestro preventivo di 916 milioni di euro disposto dal Gip di Taranto per cui s’è resa impossibile l’attività del gruppo. Il provvedimento della magistratura, secondo il gruppo Riva, “sottrae all’azienda ogni disponibilità degli impianti e determina il blocco delle attività bancarie, impedendo pertanto la normale prosecuzione operativa della società”. Per ora si sono fermati gli stabilimenti di Verona, Caronno Pertusella (Varese), Lesegno (Cuneo), Malegno, Sellero, Cerveno (Brescia) e Annone Brianza (Lecco) e le attività di servizi e trasporti (Riva Energia e Muzzana Trasporti). A Taranto non è coinvolta la grande Ilva (ora commissariata) ma solo una piccola società del gruppo, la Taranto Energia. Per ora non sembra vi siano ripercussioni per la produzione dell’Ilva anche se i sindacati sono in preallarme. La produzione a Novi prosegue normalmente.
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