Casale Monferrato (AL) – Non è la prima volta che succede. Anche Urbano Rattazzi nel 1861, appena succeduto a Cavour nella carica di primo ministro, aveva creato la provincia di Alessandria sulla carta geografica puntando il compasso e compiendo un cerchio che immetteva nel territorio della provincia neonata altre tre province come quelle di Novi, Casale e Acqui. Addirittura Novi (che è diventata “Ligure” dieci anni dopo con delibera della giunta comunale capeggiata dall’allora sindaco Vernetti) era provincia ligure dal 1747, poi confermata dopo il 1815 e poi capoluogo di distretto. Insomma un disastro, e oggi fanno la stessa cosa con Casale, capitale del Monferrato, che rischia di farsi scippare niente meno che lo stesso Monferrato assorbito dalle confinanti Langhe. Uno smacco insopportabile per i casalesi che, dopo essersi fatti fregare nel XII secolo il gallo che oggi campeggia su Palazzo Rosso ad Alessandria, ora si fanno fregare anche il territorio! Da secoli infatti Casale è capitale del Monferrato – prima marchesato e poi ducato – di cui le Langhe hanno fatto parte per oltre sette secoli. Ora monta la polemica sulla possibile sparizione del nome Monferrato nella nuova suddivisione regionale proposta dalla Società geografica italiana, in accordo col ministero per gli Affari regionali: l’area comprendente le province di Alessandria, Asti e Cuneo sarebbe indicata solo come Langhe. E il ministro Del Rio (pd) dimostra di non conoscere bene né la storia né la geografia di questa parte del Piemonte. Roberto Maestri, storico del Monferrato, dice: “L’ipotesi del ministro Del Rio non tiene in nessun conto l’identità dei territori stessi. Viene elaborata dalla Società geografica italiana, stretta parente di quei geografi e cartografi che, dopo l’Unità d’Italia, contribuirono a ridisegnare un’Italia in gran parte diversa dalla sua storia, identità e cultura. Esistono del resto due identità piemontesi, una “Sabauda” con Torino e parte di Cuneo; l’altra “Aleramica” con Asti, Alessandria e parti minori di Cuneo, Torino, Vercelli e Savona, mentre il Novarese gravita da sempre in ambito lombardo. Se una nuova area dovrà nascere non potrà certo chiamarsi Langhe (area di modeste dimensioni e senza alcuna identità storica), ma esclusivamente Monferrato, quel territorio che dal Po al Savonese rappresentò per sette secoli una realtà fondamentale nello scacchiere europeo”. Il sindaco di Casale, Giorgio Demezzi, propone una prima riunione a settembre con l’assessore regionale agli Enti locali, Riccardo Molinari, anche lui contrario alla proposta governativa, quindi la convocazione degli Stati generali del Monferrato.
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.