Come nei romanzi popolari del 1800, in cui il servo rapace ed infido comandava il suo signore torbido e dissipatore facendosi di fatto padrone, così avviene per le municipalizzate del gas e dell’acqua con le loro dirigenze. Le municipalizzate che agiscono in regime di monopolio su due beni assolutamente irrinunciabili sono le uniche in cui ancora circola denaro contante generato dal flusso continuo delle bollette. Inoltre non esistendo alcun limite e controllo sul prezzo delle stesse se non si ruba in modo dissennato e delirante,i bilanci sono sempre in attivo. Per farlo basta aumentare il costo per metrocubo ed il rosso dei bilanci ritorna miracolosamente in nero.Le varie liberalizzazioni sul mercato del gas,avvenute in questi ultimi anni,servono proprio a favorire utili illegali di vario genere mentre per l’acqua, per ottenere il maltolto, occorre aggiungervi una certa complicità da parte degli strumenti di informazione.Vi spieghiamo come si fa così se qualche nostro lettore farà carriera politica sarà preparato alla dovuta. Per il gas, un tempo monopolizzato dall’ENI, era impossibile qualsiasi giochetto reso invece facilissimo dalla liberalizzazione del mercato. Anzicchè comperarlo direttamente da chi lo produce o lo importa ,che chiameremo A,si fonda una società (in realtà di qualche politico che conta) che chiameremo B. La società B compera il gas da A,ne maggiora il prezzo di quanto ritiene opportuno e lo rivende alla municipalizzata C che a sua volta lo ridistribuisce all’utente dopo avervi aggiunto il suo utile.E chi paga la tangente alla fine siamo tutti noi.Questo bel giochino in gergo è definito “estrarre il profitto prima della vendita”. Con l’acqua non si può fare perchè all’origine non costa proprio nulla, tolte le spese per i pozzi e per i tubi già ammortizzati da decenni. Una vera tragedia per chi vive di tangenti e ladrocini. Ma in soccorso arrivano la stampa e gli altri strumenti di informazione.Mentre all’estero i giornali campano vendendo notizie e informazioni,in Italia servono per lo più a convincere chi li legge a fare cose contrarie al proprio più elementare buonsenso ed al proprio interesse,come le guerre,votare per dei ladri o dei perfetti imbecilli,distruggere edifici e ponti che non sono da distruggere,fare crescere artificiosamente alcuni prezzi,e avanti così sotto le ingannevoli bandiere della menzogna. In Italia da sempre si dice che manca l’acqua,che l’acqua è preziosa e che va risparmiata. Il chè non è vero.In Italia piove mediamente 1000 millimetri all’anno. Quindi ce ne sarebbe per tutti se fosse ben distribuita e non la si inquinasse in modo sistematico con scarichi incontrollati e discariche clandestine,come avviene in Campania. Ciò che è vero è che la distribuzione naturale non è uniforme.Se in alcune zone del Sud è appena sufficiente, in Val Padana ed in alcune località che erano paludi poi bonificate,ce n’è troppa e,se non viene drenata continuamente (ossia buttata via),tornerebbero ad essere acquitrini (come Alessandria della palea,che non vuol dire della paglia,come credono gli analfabeti,ma della palea,palude in latino).A Milano se non si pompasse in continuo acqua in fogna si allagherebbero la metropolitana e le cantine.Perciò in queste zone,visto che la si deve buttare via,l’acqua dovrebbe costare poco,anzi pochissimo,così come è sempre stato fino a poco tempo fa. Parlare di risparmio di acqua in Val Padana è semplicemente ridicolo. Se la si risparmia a Novi Ligure o a Piacenza non è che cresca la sua disponibilità a Pantelleria. Aumentarne i prezzi nelle aree dove abbonda vuol solo dire aumentare i guadagni dei distributori. Non per niente in zone come il bacino Scrivia,l’attuale gestore, che si dice ultrafavorevole alla sua privatizzazione, tira la volata per chi vorrebbe impossessarsene. Proprio per gli alti profitti i Comuni sono soliti utilizzare le municipalizzate dell’acqua e del gas come bancomat,sovente impiegando i soldi ricavati per attività demagogiche come il finanziamento di squadre di calcio portavoti o mettere rose cimiteriali nelle aiuole spartitraffico per fare vedere come la città sia fiorente.Ma questa è la penosa gestione cittadina di Pulcinella.
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