Alessandria – L’Arma dei Carabinieri celebrerà il prossimo 5 giugno il 199° anniversario della sua fondazione. In Italia come all’estero, nelle grandi città e nei più piccoli paesi, uomini e donne della Benemerita celebrano la nascita dell’istituzione con semplici ed austere cerimonie all’interno delle caserme, secondo le direttive centrali. La ricorrenza si celebra in questa data per ricordare il 5 giugno 1920, quando fu concessa alla bandiera dell’arma la prima medaglia d’oro al valor militare, attribuita per “… il validissimo contributo alla radiosa vittoria delle Armi d’Italia …” nel corso della prima guerra mondiale: bandiera che tutt’oggi rimane la più decorata. La fondazione dell’Arma dei Carabinieri risale tuttavia al 13 luglio 1814, quando il Re Vittorio Emanuele I, con regie patenti, costituì i carabinieri reali, un corpo di militari “… per buona condotta e saviezza distinti …” che, oltre a contribuire alla difesa dello stato in tempo di guerra, erano in tempo di pace “…specialmente incaricati di vegliare alla conservazione della pubblica e privata sicurezza …”. Una duplice funzione che i carabinieri conservano tuttora: la difesa dello Stato in qualità di forza armata e la difesa dei cittadini, come forza di polizia. La caratteristica dei carabinieri di essere operatori di polizia con ordinamento militare, ha contribuito, soprattutto dal dopoguerra – e principalmente negli ultimi anni -, ad accrescere il prestigio dell’arma all’estero, la cui partecipazione è sempre più richiesta in ogni operazione di pace sotto egida Onu, Ue e Nato. Negli ultimi dieci anni i carabinieri hanno contribuito al mantenimento della pace nel Golfo Persico, in Kurdistan, Salvador, Etiopia, Cambogia, Somalia, Mozambico, Cisgiordania, Albania, Timor est e Guatemala. Attualmente circa mille carabinieri si trovano a celebrare questa ricorrenza in servizio – lontani dalle loro famiglie – nelle missioni multinazionali di pace in Iraq, Palestina, Afghanistan e Kosovo. Soldati in servizio di polizia: particolarità che ha consentito ai carabinieri di essere sempre protagonisti, primi della storia d’Italia, e chiave dell’immutabile validità nel tempo dell’istituzione; presenti e sempre fedeli alla Patria nei più grandi stravolgimenti istituzionali della storia, ma anche nell’ordinarietà, come testimoniava Gabriele d’Annunzio, che scrisse “… l’Arma della fedeltà immobile e dell’abnegazione silenziosa. L’Arma che nel folto della battaglia, nella trincea e nella strada … dà ogni giorno eguali prove di valore, tanto più gloriosa, quanto più avara le è la Gloria …”.
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