Torino – Si è concluso oggi il processo di Appello sull’Eternit. Unico condannato è lo svizzero Stephan Schmidheiny dopo che il socio Barone belga Luis De Cartier è uscito di scena qualche giorno fa in quanto deceduto. A Schmidheiny sono stati comminati diciotto anni di reclusione per disastro doloso permanente e omissione dolosa di cautele anti-infortunistiche. Oltre ad essere stato riconosciuto colpevole delle morti e dei disastri provocati dagli stabilimenti Eternit di Cavagnolo e Casale Monferrato, deve rispondere anche per quelli causati dall’azienda di Bagnoli. La sua pena è superiore a quella inflitta in primo grado, benché il periodo delle contestazioni a suo carico sia stato ridotto ai fatti successivi al 1977, in parte per prescrizione dei reati commessi in parte per assoluzione. Ammonta inoltre a 30,9 milioni di euro la somma che la Corte d’Appello di Torino ha accordato al Comune di Casale Monferrato con la sentenza del processo Eternit. A Casale la multinazionale dell’amianto aveva il suo stabilimento italiano più importante, e il numero delle vittime è più elevato che altrove. Alla Regione Piemonte, che si è costituita parte civile, i giudici hanno riconosciuto un risarcimento di 20 milioni di euro.
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.