di Marta Bocca
Alessandria – Interessante conferenza all’auditorium Pittaluga del Conservatorio Vivaldi di Alessandria sulla vita e le opere di Carlo Mosso, bibliotecario, musicologo e musicista che ha vissuto fino alla fine dei suoi giorni nella nostra città. Nato a La Seyne sur Mer nel 1931, morto ad Alessandria nel 1995, Carlo Mosso, dopo i primi anni trascorsi in Francia, rientrava in Italia nel 1943 stabilendosi a Bra (CN) fino al 1962. Si trasferiva a Torino dove frequentava il Conservatorio sotto la guida di Felice Quaranta, Luigi Peracchio e Massimo Mila, diplomandosi nel 1959. Entrava nel “Circolo Toscanini” e conosceva i “Solisti di Torino”: Moffa, Lessona, Gatti, Forte. Si dedicava alla composizione e Massimo Mila, che lo ha sempre stimato ed incoraggiato per l’impegno compositivo, lo ha definito il “golden boy” della musica nazionale ed internazionale del ‘900. In qualità di musicologo ha firmato qualificate recensioni per varie encicolpedie. Negli anni ’70 si trasferiva ad Alessandria dove, fino al 1985, è stato direttore del Conservatorio, quindi otteneva la cattedra del corso Superiore di Composizione che ha tenuto fino alla morte. Mosso ha prodotto 150 opere nei suoi quarant’anni di carriera, prevalentemente musica corale e da organo. Solo 19 sono quelle licenziate e stampate. Nonostante il loro stato di recupero sia solo all’inizio, e nonostante siano pochi i lavori che hanno potuto giovare dello scandaglio di una ricerca critica, degno di nota risulta essere il lavoro di ripristino di Giovanni Cestino, curatore dell’evento. Determinate il contributo del Rotaract Club Alessandria e la collaborazione del coro della facoltà di musicologia dell’Università di Cremona e del coro da camera del Conservatorio Vivaldi.
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