Avrei voluto partecipare all’incontro organizzato dall’Università Avogadro che si è occupato di amianto credo anche con la presenza di Guariniello.
Avrei voluto fare solo una domanda.
L’amianto di Alessandria è diverso da quello di Casale?
Seguo da sempre la vicenda Casale e da amministratore pubblico ho anche cercato di fare
tutto quanto possibile per dare il mio contributo di sostegno affinché quanto moralmente, sanitariamente ed economicamente dovuto a quel territorio si realizzasse.
Ho sempre pensato e sostenuto anche pubblicamente che la drammatica esperienza casalese
avesse particolarmente allertato il nostro territorio provinciale e che dovessimo lavorare perché la stessa sensibilità si estendesse a livello nazionale.
Ho sbagliato tutto.
A meno di 30 chilometri una incresciosa vicenda come quella del Teatro Comunale di Alessandria non ha ricevuto attenzione.
Eppure l’esposizione c’è stata, per pubblico, scuole e soprattutto dipendenti.
Sappiamo che basta anche un’esposizione casuale – speriamo non succeda nulla mai – e sappiamo che la fibra killer ha latenza anche ventennale e l’esposizione sicuramente c’è stata e per di più mi pare anche ”incautamente provocata” per usare un eufemismo.
Soffro per questa indifferenza, soffro per questo disinteresse, soffro perché per ironia della sorte quei dipendenti sono ora in cassa integrazione a zero ore perché ovviamente un teatro inquinato da amianto deve essere bonificato. Ma loro devono vivere, sopravvivere e tengono famiglia.
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