Milano – Mi dispiace dover segnalare l’ennesimo errore grave in un articolo del Corriere della Sera che riguarda la pioggia, a quanto pare un elemento da sempre terribilmente ostico a molti giornalisti (ho notato che, rispetto all’articolo precedente sull’argomento, è cambiato il redattore), non solo dal punto di vista fisico (la pioggia bagna le scarpe…), ma soprattutto da quello aritmetico. Infatti già alla nona riga (parlo dell’articolo del 6/4) sta scritto: “…la soglia-simbolo [simbolo di che?] dei 400 mm di pioggia (neve esclusa) per metro quadrato”. Intanto, non viene detto in quale periodo di tempo: primavera sì, ma da quando a quando? Ma soprattutto la pioggia non si misura in mm/mq: si misura in millimetri e basta (eventualmente precisando il periodo di tempo, che come in questo caso è importante). Ripeto ancora una volta: tanti mm cadono su un metro quadrato quanti ne cadono su un km quadrato! Gliel’hanno pure spiegato al CML, niente! Ricadono sempre nello stesso errore, nonostante io abbia dato loro la piena disponibilità a collaborare giorno e notte quando scrivono di queste cose per loro inaccessibili (e per un ragazzino di quinta elementare ovvie) ed è dai tempi dei 1000 mm di pioggia all’ora (da loro mai smentiti) caduti, secondo il Corriere, a Mortara oltre 10 anni fa che questa storia va avanti. Già che ci sono, mi si lasci correggere un vezzo comune ormai a quasi tutti i “comunicatori”: “alzare l’asticella” significa “aumentare il livello di difficoltà”, con riferimento alle gare di salto in alto o con l’asta (non certo al “Limbo”, dove semmai la difficoltà aumenta abbassando l’asticella). È già antipatico vedere usati termini sportivi in una “pagina” o in ambienti non sportivi, ma ormai anche in Parlamento abbondano gli autogol, le zone cesarini, i salvataggi in corner, i tempi supplementari, la guardia abbassata, perfino gli assist, i pit stop, e, cosa curiosa, la “maglia nera”, che esisteva nel solo ciclismo decine di anni fa – e per poco tempo – per indicare l’ultimo della classifica (chi fra i più giovani di 60 anni se lo ricorda più?). Ma è disdicevole usarli, in modo improprio, in articoli di carattere non sportivo. Bisogna pensare di rivolgersi ad esseri umani che non si nutrono solo di calcio o di Formula 1, e che non misurano le superfici in termini di “grande quanto due campi di calcio” (io non so quanto è grande un campo di calcio…; per favore si usino i metri quadrati). Nell’articolo in questione poi è fuori luogo l’uso di “alzare l’asticella” (riga 12) per indicare un aumento del livello di pioggia caduta: se non si applica la metafora del salto con l’asta, a che asticella ci si intende riferire? Il pluviometro l’asticella non l’ha.
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