ECCO COME I PRETI HANNO SEMPRE OSTACOLATO LA NASCITA DELLO STATO ITALIANO
Cari preti, cercate di essere solo preti che è meglio.
Cliccare qui per la scena tratta dal film “In nome del Papa Re” con due fuoriclasse quali Nino Manfredi e Salvo Randone: http://www.youtube.com/watch?v=8taQ9rxc-Ns
di Carlo Grossi
(quarta puntata)
I rapporti tra Longobardi e Papi, risoluti e schietti i primi, ambigui e ipocriti i secondi, se non erano peggiorati, non erano certo migliorati, sempre a causa delle controversie per la loro occupazione di piccole città, paesi e castelli dell’Italia centrale che la curia riteneva sotto la propria sovranità politica, mentre de jure appartenevano sempre all’imperatore romano dell’impero d’oriente del quale gli stessi pontefici romani – piacesse o meno – erano solo sudditi. Per sottrarsi alla sudditanza, i Papi Gregorio III, Zaccaria, Stefano II e Adriano I (siamo tra l’VIII ed il IX secolo) hanno gettato la maschera e, abbandonato l’impero, hanno volto lo sguardo al di là delle Alpi alla ricerca di una potenza protettrice più valida, trovandola nel vicino popolo dei Franchi. La grave iniziativa ha avuto la conseguenza di impedire la costituzione di uno stato italiano unitario, che sarebbe stato il primo grande stato europeo nato dalle ceneri dell’impero romano d’occiente, nato prima della Francia che sarà una realtà statale solo cinque secoli dopo e della Gran Bretagna che sarà nazione solo dopo la promulgazione della Magna Charta del XIII secolo. L’Italia era a tutti gli effetti una potenza in pectore che si sarebbe sviluppata magnificamente culminando nel definitivo ed illuminato dominio di Federico II, Stupor Mundi, anche lui perseguitato dai Papi che così hanno privato la nostra terra di una dignità la cui assenza ci ha condizionato negativamente per mille anni, umiliandoci e prostrandoci davanti ai barbari. La grave iniziativa della Chiesa, dettata solo ed unicamente dalla bramosia di potere dei preti e dalla loro atavica vigliaccheria, salvo rare eccezioni, ha avuto come conseguenza l’aborto di uno stato unitario, ancora memore delle glorie imperiali, ricco di cultura e di tradizioni ancora pulsanti, quasi completamente formato dai Longobardi in circa due terzi d’Italia. Probabilmente l’Italia fatta dai Longobardi si sarebbe chiamata Lombardia esattamente come la Gallia sarebbe stata chiamata Francia dai Franchi. La chiamata dei Franchi da parte dei preti che, come al solito, invece di fare bene i preti pensano di fare male i politici, è stata un gravissimo crimine antinazionale, tra l’altro del tutto inutile, perché l’eventuale passaggio di Roma dalla sovranità dell’imperatore d’oriente al re dei Longobardi non avrebbe certo costituito per il pontefice un impedimento all’esercizio delle sue funzioni apostoliche, come non lo ha costituito mille anni dopo, in occasione della nascita del regno dell’Italia, anch’esso realizzato nonostante la proterva ostilità di Papa Pio IX.
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