Per favore, non lasciate che passi impunemente la notizia, diffusa fin da ieri notte dalla RAI (oggi anche con “servizi speciali”) e dal Corriere della Sera, secondo la quale del Cesio 137, originato dall’incidente di Chernobyl 27 anni fa, avrebbe contaminato con le sue radiazioni lingua e sterno di cinghiali cacciati in Val Sesia negli ultimi mesi. Infatti la quantità di Cs137 eventualmente portata dai venti dopo l’incidente sarebbe oggi quasi dimezzata (per il naturale decadimento radioattivo), e dalla notizia si dedurrebbe allora che da oltre 20 anni non venivano eseguiti controlli sui cinghiali uccisi dai cacciatori, perché anni fa si sarebbero rilevate quantità molto più alte e allarmanti di cesio. Si ricorda che il Cs 137 si deposita sì sul fogliame, ma viene dilavato dalla pioggia ed è impossibile che i cinghiali del 2012 e 2013 abbiano assunto quel cesio assieme al cibo, ed è anche impossibile che il loro metabolismo (o la vita stessa) duri più di 20 anni. Si apra un’inchiesta, allora, come intima il “prudente” ministro e si sanzionino, se è il caso, scienziati distratti o incompetenti (e i soliti giornalisti boccaloni).
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