“ASPAL” DOVEVA ESSERE LIQUIDATA NEL 2012 E INVECE VIVE PERCHÉ A CHIUDERE DOVRÀ ESSERE “COSTRUIRE INSIEME” IN QUANTO ILLEGITTIMA. ESATTAMENTE COME SCRITTO DA NOI FIN DALL’INIZIO.
di Andrea Guenna
Alessandria – Non è per l’età, in fondo chi scrive ha “solo” sessant’anni, ma è proprio perché nell’azione di governo della sindaca Rita Rossa non si trova il bandolo della matassa e non riesce a capire cosa stia facendo. Come sulla vicenda Aspal perché, nonostante l’azienda partecipata sia stata dichiarata in liquidazione dal consiglio comunale nel luglio scorso, a tutt’oggi, non solo non è stata ancora liquidata ma, anzi, la sindaca ha chiesto alla direttrice Anna Tripodi di approntare un piano industriale per il suo rilancio. Già a settembre del 2012 i dipendenti di Aspal erano destinati alla Multiservizi Costruiamo Insieme che è illegittima perché per la spending review non è consentito ai comuni di costituire nuove partecipate, a maggior ragione se i comuni, come il nostro, sono in dissesto. Non è infatti remota l’ipotesi d’una prossima chiusura ex lege della partecipata-factotum appena costituita in forza del comma 4 dell’articolo 9 del decreto legge 95 del 2012, poi convertito in legge, che impone lo scioglimento delle partecipate dichiarate illegittime entro e non oltre nove mesi dalla data di entrata in vigore del decreto, per cui se ne riparla il 6 aprile del 2013. Per quanto riguarda Aspal, Azienda Speciale Pluriservizi Alessandrina, che gestiva anche il Teatro Comunale, mentre oggi gestisce il Servizio Giovani, quello Informatico ed altri si stava andando verso la liquidazione: “Per la liquidazione ci vuole qualche mese – mi aveva detto Anna Tripodi direttrice di Aspal – quindi è prematuro fare anticipazioni. Occorrono i tempi di legge per cui bisogna prima convocare l’assemblea straordinaria dei soci che vota la liquidazione, poi il Cda che nomina il liquidatore”. Hai voglia! Sono passati sette mesi! Lo stesso assessore Sebastiano Puleio (ora quasi certamente in procinto di andarsene) aveva dichiarato nell’autunno scorso che entro l’anno si sarebbe iniziato l’iter della messa in liquidazione, e invece siamo ancora qui con Aspal in attività. Ormai è del tutto evidente che si va avanti anche perché la sindaca Rossa ha fatto dare 100.000 euro per poter sbloccare la situazione e consentire di ripartire coi servizi (attualmente i lavoratori sono in sciopero perché non pagati) ma con quei 100.000 euro si pagano a malapena gli stipendi di gennaio. In forza di questo stanziamento la sindaca ha mandato a dire alla Tripodi ed al presidente Rogna che “si chiede ad Aspal di riattivare, con effetto immediato, i servizi sospesi in attesa della ridefinizione del Piano complessivo dell’attività della società stessa”. Ma scherziamo? Ma chi crede di essere la sindaca, il generale Rommel? Cosa pretende che con quei 100.000 euro che, probabilmente, non saranno sufficienti a pagare tutti gli stipendi per intero e certamente non sono sufficienti a pagare i contributi, ad un suo schioccar di dita riparta tutto come prima? Ma manco per sogno! E infatti è scontro coi sindacati anche su questo punto. Ma la sindaca insiste: “La giunta ha rispettato gli impegni, adottando la necessaria delibera, e che non è in capo al sindaco la decisione esecutiva di riaprire i servizi, che è di competenza esclusiva dell’azienda”. Ed eccoci allo sport preferito da questa giunta: lo Scaricabarile.
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