Video da non perdere: http://www.youtube.com/watch?v=bWWQffQWsLQ.
http://www.youtube.com/watch?v=ExkkSSqp2f0
Sotto, un bell’articolo pubblicato su La Stampa di stamane.
di Tonia Mastrobuoni
Torino (da La Stampa) – Alla quindicesima ora di negoziato, la corrispondente brussellese della prima tv tedesca Ard affronta stoica il milionesimo collegamento. Neanche un capello scomposto mentre racconta l’ultimo retroscena del vertice europeo. Sono le nove di mattina ma Marion von Haaren ne anticipa in sostanza le conclusioni, che arriveranno solo nel tardo pomeriggio. «Il bilancio, nel complesso, diminuirebbe. Ma l’intesa punterebbe ad aiutare l’Italia, che è in una situazione economica precaria, a tornare a casa con un piccolo trionfo elettorale. Questo significa che la Germania metterà sul piatto 1,2-1,3 miliardi in più». Per orecchie tedesche il messaggio è chiaro: siccome Silvio Berlusconi si è riaffacciato prepotentemente sulla scena elettorale, Merkel aiuta Mario Monti a vendersi l’intesa europea come una propria vittoria per dargli una mano in campagna elettorale. Persino mettendo in conto un piccolo sacrificio. La progressista Frankfurter Rundschau nel pomeriggio rende chiaro il nesso: è un accordo preso sull’onda della consapevolezza che «c’è il rischio che Silvio Berlusconi possa tornare al potere». Il suggello di questa tesi, nelle stesse ore, arriva dal principale tabloid tedesco, comprato 3 milioni e mezzo di volte al giorno, la Bild . Nella classifica dei vincitori dell’accordo sul budget Ue svetta l’Italia: «il premier Monti porta a casa uno sconto. È quello che aveva chiesto prima del vertice». Senza il sarcasmo che spesso accompagna gli articoli sul Sudeuropa del tabloid più amato dai tedeschi. Quello a Monti è uno “chapeau” sincero. Molto più a sud, al convegno “Renaissance for Europe” organizzato a Torino tra gli altri dalla Fondazione Italianieuropei, girano invece opinioni molto diverse rispetto a quelle dei media tedeschi. Al termine della giornata di interventi di autorevoli rappresentanti delle istituzioni europee, due conterranee di Angela Merkel, Sina Frank del sindacato tedesco Dgb e la politologa della fondazione dei socialdemocratici Friedrich Ebert, Anna Maria Kellner, ne criticano i contenuti. Facendo eco ai dubbi espressi dal presidente del Parlamento europeo, il socialdemocratico Martin Schulz, che ha addirittura minacciato di bocciare l’intesa. «Mi auguro che il Parlamento si ritagli il ruolo che gli spetta per migliorare questo accordo. Per giudicarlo in modo appropriato andranno visti i dettagli ma troverei estremamente censurabili eventuali tagli alla ricerca e allo sviluppo» commenta a caldo Anna Maria Kellner. Accanto a lei annuisce la sindacalista Sina Frank: «questo Parlamento ha già dimostrato di sapersi distinguere, spero lo faccia anche questa volta». Duro l’eurodeputato del Pd, Roberto Gualtieri: «è un cattivo accordo per l’Europa. Primo, per la cifra assoluta, che stata abbassata. Secondo, perché non c’è un vero progresso sulle risorse proprie. Terzo, perché abbiamo creato un fiscal cliff europeo, un deficit tra impegni e pagamenti». Insomma, con le cifre attuali la Ue «rischia di essere insolvente, sarebbe gravissimo». Anche Gualtieri chiede di rivedere l’intesa, «o altrimenti il Parlamento europeo rischia di bocciarla».
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