GRANDE MANIFESTAZIONE DI PROTESTA DEI DIPENDENTI DEL COMUNE E DELLE PARTECIPATE A CAUSA DELLA GRAVISSIMA CRISI CHE COMPROMETTE I POSTI DI LAVORO. IN MOLTI HANNO URLATO “RITA ROSSA DIMETTITI”
di Max Corradi
Alessandria – Tutti in piazza per protestare contro la giunta e la sindaca alessandrine. La manifestazione dei lavoratori delle principali partecipate del Comune di Alessandria (Amiu, Aspal, Atm) che prendono, quando lo prendono, lo stipendio a singhiozzo e vedono compromesso il loro posto di lavoro (i dipendenti Aspal sono in “ferie forzate” da lunedì), è proseguita per tutta la mattinata. Alla protesta hanno partecipato anche dipendenti del Comune invitati ad unirsi dai loro colleghi delle partecipate, riuniti nel cortile interno di Palazzo Rosso. La manifestazione ha preso il via alle 11 da piazza della Libertà per le assemblee pubbliche proclamate da Cgil, Cisl e Uil che coincidevano anche con le quattro ore di sciopero indetto dai sindacati per Atm. Si calcola che siano stati almeno 500 i lavoratori in agitazione ma la stima sembra essere difettosa. Da altre fonti si viene a sapere che il numero dei partecipanti sia stato vicino al migliaio, almeno riferito ai momenti più caldi e partecipati della protesta. Il corteo ha subito occupato il Comune con stazionamento nel cortile dove i manifestanti hanno invano chiesto a gran voce un incontro con la sindaca. Nel cortile del Municipio si è tenuta un’assemblea spontanea, quindi è partito il corteo che da Piazza della Libertà ha raggiunto Piazza Garibaldi transitando per Via San Lorenzo e Corso Roma. I lavoratori delle partecipate (198 di Amiu, 88 di Aspal, 280 circa di Atm) non ne possono più a causa della forte precarietà in cui si stanno trovando a causa della totale mancanza di gestione, ma anche delle gravissime responsabilità da parte della Giunta che da otto mesi governa “a vista” la Cosa Pubblica. La dichiarazione di dissesto voluta da questa maggioranza, poi, ha causato un blocco immediato dei flussi finanziari in entrata (il Comune non ha più affidamenti bancari, non può assumere, non può acquistare aziende o quote di aziende ecc.) ed un irrigidimento amministrativo per cui non è possibile “giocare” coi bilanci come fanno quelli che riescono in qualche modo a portare fuori dalle secche i loro enti in crisi di liquidità (Renzi a Firenze e Fassino a Torino). Alessandria non è infatti la città capoluogo più indebitata d’Italia essendo solo 14° nella classifica degli “spendaccioni”. Oltre al problema finanziario delle partecipate c’è anche quello amministrativo perché annullando la gara vinta dalla società “Nuova Amiu” (Amiu 51% + Iren 49%) e non indicendo la gara per l’assegnazione del servizio di smaltimento il Comune ha rinunciato a 15 milioni in contanti pagati a titolo di anticipo da Iren per la raccolta e il trasporto, oltre a 30 milioni in contanti come anticipo per il servizio di smaltimento, gettando nel caos la vecchia Amiu che sta fallendo per crediti nei confronti dello stesso Comune di Alessandria. Per quanto riguarda Aspal il pasticcio è dovuto alla costituzione della multi servizi “Costruire Insieme” che è illegittima in quanto la legge sulla spending review proibisce ai comuni di costituire in questa fase nuove partecipate. A maggior ragione se i Comuni sono in dissesto come quello di Alessandria. Gli 88 dipendenti di Costruire Insieme hanno il futuro segnato anche nel caso che il Comune ceda il ramo d’azienda ad una cooperativa esterna, perché da dipendenti comunali diventerebbero dipendenti di una ditta privata, con conseguente forte diminuzione delle garanzie. Le dimissioni chieste a gran voce alla sindaca Rita Rossa hanno quindi più di una ragione plausibile.
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