UN NUOVO PATRON CHE ALMENO NON CHIEDERÀ ALLA POLITICA: “COSA MI DAI?”. A PIE’ D’ARTICOLO IL DOCUMENTO CO.VI.SO.C. CHE INIBISCE IL MERCATO DEI GRIGI
Dal Mocca di Alessandria – L’aprile scorso non è tanto lontano, Cichinisio non scriveva dei Grigi e il Cerchio Magico dell’informazione sportiva locale imperversava con la vocazione tipica di non dire mai niente. Andatevi a rileggere e a risentire cosa scrivevano e dicevano quando “gli alessandrini” (Capra, Bonanno, Camagna, Pavignano e Bianchi) rilevavano tutte le quote dei Grigi e si apprestavano a gestire la Società. Era un’orgia di complimenti reciproci, foto celebrative, luoghi comuni, balle colossali, buoni propositi, scelte cervellotiche e un’autentica catena montuosa di incapacità, supponenza, arroganza, superbia, pressapochismo, mania di protagonismo e intima convinzione di essere sempre i più furbi di tutti. Nove mesi più tardi questi sedicenti dirigenti, dopo aver litigato fra loro, sperperato un pacco di risorse, essere arrivati quasi allo scontro fisico, vendono tutto ad un commerciante neanche quarantenne di Torino che arriva, compra questo giocattolo rotto che trasuda storia sportiva e fa accomodare fuori i vecchi padroni di casa. Sicuramente, visto lo spessore del nuovo acquirente, sono e siamo stati fortunati ma, ancora una volta, gli imprenditori mandrogni hanno dimostrato di non avere coraggio, lungimiranza, cultura e rispetto per la propria gente e la propria terra: qua non c’è una classe dirigente degna di questo nome ma solo satrapi affamati, per cui gli alessandrini sono solo limoni da spremere e questo territorio un luogo da saccheggiare. L’Alessandria Calcio, pur con la sua storia travagliata, è una gloria locale, fra le realtà più invidiate del territorio e, se non fosse arrivato Luca Di Masi da Torino, a febbraio la gloria locale sarebbe finita nelle mani del liquidatore. Da Natale, e fino alla conclusione della compravendita, io non ho più scritto nulla per non intralciare le trattative, perdendo la possibilità di fare scoop e di fidelizzare lettori, ho lavorato a raccogliere notizie sul nuovo arrivato (ben prima che ne fosse annunciato il nome) ed ho raccolto un dossier rassicurante. Adesso, perfezionati gli ultimi adempimenti relativi al passaggio di proprietà che saranno espletati giovedì o venerdì prossimo, si deve voltare pagina: ognuno che lavora in società dovrà aver ben presente gli obiettivi fino a maggio e marciare senza alibi su quelli, non è più il tempo infatti delle scuse e delle prese di posizione di principio. E se Scusatis non ha ancora ben capito che, così come ha concepito la squadra, l’equilibrio va a farsi benedire sarà meglio che trovi le soluzioni idonee e se deve lasciare in panca qualche giocatore da “centomila” lo faccia, così facendo farà la figura dello stupidotto una volta sola. Altrimenti contrario sarà per lui una via crucis di brutte figure. Per Menegatti Bella Stella pensiamo invece che la macchina per le fotocopie in sede avrà un nuovo operatore, anzi lui sarà eletto il più elegante fotocopiatore d’Europa. Al settore giovanile (ma Capra perché non si è tenuto l’unico ramo d’azienda che, a suo dire, era l’unico scopo per stare in Società?) forse i nuovi capiranno che una Berretti fatta da ’93 e ’94 serve solo a Penna Cadente per riempire pagine sul suo fogliaccio illeggibile. Quanto al Grande Capo (augh!) e al suo patetico cerchietto consiglio di darsi da fare a prenotare un tavolo al Grappolo per invitare, insieme ai suoi pretoriani, il nuovo dirigente che dovrà arrivare a stretto giro di posta e che dovrà impersonare la classica “volpe nel pollaio”, e tagliare quei dirigenti-impiegatucci che tanto piacevano a Capra e Gattopardon. Relativamente al mercato di gennaio bloccato, da me annunciato ai primi di dicembre e smentito poco dopo da tutto il cerchio magico insieme ad una serie di sciagurati che sproloquiano in radio senza sapere di cosa si sta parlando, adesso, per spazzare via ogni dubbio, pubblico sotto il documento Co.vi.so.c. che sancisce l’obbligo di ricapitalizzare prima di operare sul mercato. Nel documento è pure specificato quali sono le misure da intraprendere per tornare ad acquistare giocatori, e dubitavo che Capra, dopo tutto quello che ha detto nelle puntate precedenti, intendesse tesserare nuovi giocatori, quindi, come al solito, avevo ragione io, compreso il contributo dei tortonesi e la storia della Solvay. So che Di Masi e i suoi non mi leggono, qualcuno dovrebbe quindi segnalare al nuovo patron che, oltre ai soliti noti, scrivo di calcio anch’io, tanto per gradire. O forse lo sa già? Chiederò al mio lagotto, ne sa più lui infatti che tutto il Cerchietto messo assieme.
IL DOCUMENTO CO.VI.SO.C.
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