DOPO AVER FATTO VOTARE I LAVORATORI DELLE PARTECIPATE PER RITA ROSSA E DOPO AVERLI TRASCINATI IN PIAZZA PER FIACCOLATE E MANIFESTAZIONI VARIE, ORA I SINDACALISTI PROFESSIONISTI SI “SMARCANO” E LASCIANO COL “CERINO IN MANO” I LAVORATORI DI CUI SOPRA CHE SONO A RISCHIO LICENZIAMENTO
di Max Corradi
Alessandria – Fanno finta di litigare come al solito o stavolta fanno sul serio? Sta a vedere che dopo avere fatto la campagna elettorale per Rita Rossa mobilitando al voto tutti i lavoratori delle partecipate del Comune di Alessandria, e dopo quasi un anno di minchiate di questa Giunta di sinistra, anche i sindacalisti professionisti (CGIL, CISL, UIL), cioè quelli che prendono sempre lo stipendio pagato con le trattenute in busta paga dei lavoratori e che lavorano, si fa per dire, in una sede principesca in Via Cavour, si sono accorti che la sindaca milionaria, figlia di un politico socialista di professione (della prima repubblica) e compagna di un altrettanto politico di professione (della prima e della seconda repubblica), tale Ezio Guerci, uno che conta davvero nel Pd, molto vicino a Palenzona e a qualche giudice influente della Corte dei Conti, ex Pci, enfant prodige dei comunisti mandrogni, nonché consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, anche lui con lo stipendio (e che stipendio!) assicurato nonostante tutto, prendono le distanze da questa Giunta di incapaci. In un vibrante comunicato stampa della Triplice si legge: “A otto mesi dall’insediamento della Giunta Rossa, il bilancio delle relazioni sindacali è deludente e preoccupante. Effettivamente i tavoli di confronto sono stati tanti, ma inconcludenti e non per volontà del sindacato”. E se ne sono accorti solo adesso? Vabbè che i sindacalisti professionisti sono un po’ come i carabinieri, a capire ci mettono di più, ma otto mesi sono tanti, troppi per comprendere cosa stesse succedendo ad Alessandria. Tuttavia, i sindacalisti professionisti quando capiscono decidono (a maggioranza e per alzata di mano s’intende) e ora, come nella più squisita tradizione di sinistra, voltano gabbana e si tirano fuori, insomma, fanno un passo indietro e dicono che a loro, visti i risultati, la gestione della cosa pubblica non va bene. Per cui nel comunicato leggiamo ancora: “L’Amministrazione sceglie di colpire prima di tutti i più deboli. Dalle cooperative, dove a decine sono già senza lavoro. Al Comune, dove il salario dei dipendenti è stato ridotto con atto d’ufficio. Alle partecipate, dove si prospettano licenziamenti di massa. Al TRA, lasciata andare ad un tragico epilogo. Ai cittadini, costretti a pagare tasse e tariffe al massimo e a subire disservizi imputabili ad un sistema malato che l’Amministrazione non è ancora stata in grado di modificare”. Non è finita perché poi puntano il dito contro la Giunta accusandola di inefficienza: “Al contrario di ciò che l’Amministrazione in otto mesi avrebbe dovuto fare, sono continuati gli sprechi dovuti a colpevoli mancate riorganizzazioni. Sugli stipendi dei dirigenti sono stati fatti grandi proclami, ma in concreto nessuna riduzione. Anzi, al Cissaca cospicui aumenti”. Naturalmente Cgil, Cisl e Uil non c’entrano niente e rispondono a queste ingiustizie con una mobilitazione generale dei lavoratori mandati ancora una volta in piazza a protestare rinunciando ad una mezza giornata di stipendio. Intanto loro, i sindacalisti che lavorano (si fa per dire) nelle calde stanze della sede principesca di via Cavour, a differenza di chi manifesta, lo stipendio lo prendono lo stesso. Una volta un comico diceva che qualcuno fa il bulicio col culo degli altri.
Sotto pubblichiamo lo scandaloso comunicato sindacale.
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