SULLE PISTOLE AI VIGILI A GUIDO MANZONE RISPONDE IL SINDACATO SULPM
Alessandria – Dalla segreteria generale di Genova del Sulpm, il sindacato delle polizie municipali, ci arriva una rettifica in merito all’articolo del nostro opinionista Guido Manzone (http://www.alessandriaoggi.it/primo-piano/il-fatto/5267-le-furbe-e-dorate-pistole-dei-vigili-di-alessandria.html) che tratta delle armi in dotazione ai vigili urbani di Alessandria. Data la lunghezza della rettifica e il tono usato dall’estensore devo, mio malgrado, intervenire per chiarire alcuni aspetti della querelle. Nell’articolo, Manzone apprezza la decisione della sindaca di Alessandria Rita Rossa per aver proposto il disarmo dei vigili urbani “poiché Alessandria non è la criminale Chicago di Al Capone” ma soprattutto perché, secondo il collega Manzone “i vigili, ritirando le pistole con annesse giornate passate al poligono ad addestrarsi al tiro” consumano moltissime munizioni e ciò comporterebbe un’inutile spesa accessoria per la già esangui casse comunali. Il sindacato dei vigili risponde che Manzone sbaglia perché “l’armamento della polizia municipale oggi è obbligatorio e soprattutto non comporta alcuna indennità aggiuntiva, neppure ad Alessandria”. Inoltre il sindacato delle polizie municipali avanza serie perplessità sul fatto che “acquistare 100 pallottole all’anno per le esercitazioni obbligatorie per la pistola d’ordinanza (che è una calibro 9 e non un‘arma da guerra … ) sia una spesa folle perché … si tratta di circa 30 euro per ogni operatore, 2500 euro all’anno per tutto il Corpo”. Insomma la polemica è tutta sui numeri e sulle cifre. Per Manzone le pistole ai vigili sono una spesa inutile, per il sindacato un’attrezzatura del tutto normale per dei tutori dell’ordine. A me non pare che Manzone abbia peccato di lesa maestà nei confronti della Polizia Municipale di Alessandria, né che abbia messo in dubbio la validità dell’opera al servizio del cittadino messa in campo dai nostri vigili. L’amico Manzone ha un amabilissimo stile ironico che non deve offendere in quanto attinente alla satira tipica dei bravi commentatori ed opinionisti, categoria cui il collega Guido Manzone appartiene a pieno titolo. Può darsi che nel suo articolo vi sia qualche imprecisione per la quale, ne sono certo, Guido è il primo, se necessario, a fare ammenda. Resta il problema dell’opportunità di armare i vigili che anche a chi scrive pare una forzatura se riferita ai vigili urbani, in quanto l’ordine pubblico si mantiene soprattutto con il controllo del territorio e con la prevenzione, i bobby inglesi, armati solo di manganello di gomma ne sono testimonianza. Anche perché siamo convinti che se si ha una pistola, prima o poi la si usa, e ciò deve essere evitato. Per completezza di informazione pubblichiamo sotto la lettera del comandante Claudio Mascella segretario generale del Sulpm che saluto con simpatia.
Andrea Guenna.
Egregio Direttore,
in riferimento all’articolo “ quando portare una pistola significa avere più stipendio “ pubblicata su alessandriaoggi.it il 20 Gennaio 2013 ci deve consentire qualche riflessione, senza polemica e con scopo assolutamente costruttivo.
Da un grande esperto in problemi ambientali quale è il Prof. Guido Manzone, con un passato da assessore allo sport, alla cultura e alla pubblica istruzione nelle prima giunta Calvo, autore del noto libro “Il profondo Nord”, non ci si aspettava un errore così macroscopico come quello in cui è incorso nella stesura del suo articolo.
Perché l’armamento della polizia municipale oggi è obbligatorio e soprattutto non comporta alcuna indennità aggiuntiva, neppure ad Alessandria e non ci si venga a dire che acquistare 100 pallottole all’anno per le esercitazioni obbligatorie per la pistola d’ordinanza ( che è una calibro 9 e non un‘arma da guerra … ) sia una spesa folle perché … si tratta di circa 30 Euro per ogni operatore, 2500 euro all’anno per tutto il Corpo !
La sua critica ( quella del Prof. Manzone ) è inoltre ingiustificata perché lo strumento è indispensabile per consentire ( e per i non credenti basta leggere l’art. 20 del Decreto Ministeriale 4 marzo 1987, n.145 del Ministro dell’Interno Oscar Luigi Scalfaro ) lo svolgimento dei servizi esterni di vigilanza e, comunque per quelli notturni e di pronto intervento e per questi motivi, una volta pubblicato il Decreto Ministeriale citato la Giunta Calvo – di cui faceva parte anche il Prof. Manzone – ha introdotto il Regolamento Comunale per l’armamento della polizia municipale.
Che poi vi sia chi sia contrario all’armamento ( e chi non Le dice, caro Direttore, che anche tra di noi non vi sia chi porta la pistola con una certa difficoltà psicologica ? ) è pacifico, ma pensavamo che tale propositi albergassero un po’ di più tra coloro che ideologicamente sono portati a ragionare con concetti della sinistra e non da chi, con un passato da leghista, a sinistra non dovrebbe stare.
Salvo che il Prof. Manzone non abbia – per carità, legittimamente – mutato la propria opinione politica e di ciò ne prendiamo atto: in fondo il nostro è un Sindacato non schierato politicamente e nutriamo anche noi il dovuto rispetto per le opinioni di tutti.
L’armamento poi è stato ritenuto non solo obbligatorio, ma addirittura strumento indispensabile, dal Legislatore della riforma delle legge 626/94, al secolo il D. Lgs. 81/2008, che lo inserisce nel piano di valutazione dei rischi che ogni Comune è tenuto a far redigere ed attuare. Al pari degli altri Dispositivi di Protezione Individuale.
La nostra comunicazione era una provocazione e tendeva a domandare, ammesso e non concesso che sia possibile disarmare la polizia municipale, che fine faranno tutti i servizi attualmente espletati dalle nostre pattuglie ?
Chi rileverà gli incidenti stradali, chi farà servizio di sera e di notte e contrasterà le fenomenologie dell’abusivismo commerciale, della prostituzione e dell’accattonaggio molesto ?
Sarà come dice il Prof. Manzone, il quale sostiene che “ il dare la caccia a prostitute e mendicanti sia diventata una vera e propria ossessione per i vigili alessandrini “ ma a lui dobbiamo ricordare che queste sono certamente scelte politiche – che quindi prescindono dalla nostra condivisione – e che ai nostri centralini arrivano centinaia di telefonate da parte di cittadini ( di destra, di sinistra e anche di chi della politica non gliene frega nulla …) che ci chiedono di intervenire.
Cosa dovremmo rispondere a questi cittadini che pure ci pagano lo stipendio ? Dopo le 22.00 anzi non risponderemmo neppure, intanto perché a quell’ora dovremmo chiudere obbligatoriamente il Comando e di giorno la laconica risposta dell’operatore sarebbe: “ guardi, noi non possiamo intervenire, provi a chiamare la Polizia o i Carabinieri “.
Sappiamo che la gente vorrebbe di nuovo avere i vigili urbani, purtroppo ( anche se molti fanno finta di non saperlo) non esistono più; dal 1986 magari sono sempre le stesse persone ad indossare quella divisa ( che comunque è cambiata, se ne è accorto il Prof. Manzone ? ), ma oggi svolgono il lavoro della polizia municipale che è diverso, molto diverso, dal lavoro che faceva una volta il vigile urbano.
Per questo hanno inventato ( il Ministro era l’On. Bassanini, ndr ) gli ausiliari della sosta, per trovare soggetti cui affidare parte del lavoro prima svolto da noi, ma forse il Prof. Manzone ha perso il passaggio.
E allora, Preg.mo Direttore, ci aiuti a far passare il messaggio: in un momento storico così difficile, caratterizzato dalle note difficoltà economiche in cui versa il nostro Paese e soprattutto la Città di Alessandria, anziché ridurre i costi della sicurezza ( ed aumentare la mai sopita polemica nei confronti dei dipendenti pubblici ), non riduciamo la qualità del lavoro e soprattutto non giochiamo sulla pelle dei lavoratori, cercando piuttosto altrove dove risparmiare.
Forse “Alessandria non è la criminale Chicago di Al Capone “, e di ciò ne siamo particolarmente contenti, ma non aspettiamo di trovarci a piangere perché l’unica volta in cui abbiamo avuto bisogno delle armi non le avevamo. Per dovere di cronaca le armi da fuoco sono state usate in Città almeno tre volte negli ultimi anni, se non le avessimo avute probabilmente chi le ha dovute usare oggi racconterebbe una storia diversa, o forse non potrebbe nemmeno raccontarla …
Con stima.
IL SEGRETARIO GENERALE
Dottor Claudio Mascella
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