NICHI VENDOLA: OVVERO QUANDO LA POLITICA NON CAPISCE LA GENTE
Roma – “’Non sono d’accordo con qualcosa che possa confliggere con l’attività giudiziaria. Aspetto di vedere il testo”. Cosi’ il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, intervistato dal quotidiano ”L’Unita”’, parla del decreto che il governo si appresta a varare sull’Ilva di Taranto. “Noi – spiega – pensiamo che il cuore di una iniziativa positiva stia nell’accelerazione della valutazione del danno sanitario. Noi abbiamo introdotto questo parametro rivoluzionario per legge, che prevede che l’industria pesante non debba solo rispettare i limiti delle emissioni, ma dimostrare di non pregiudicare la salute e, in caso di danno, adottare interventi correttivi. Nell’Autorizzazione integrata ambientale questa indicazione è stata accolta, ora si tratta di renderla operativa”. In merito poi a una nazionalizzazione dell’Ilva, Vendola afferma che ”bisogna discutere laicamente di questa ipotesi, del resto anche Hollande ha ipotizzato la nazionalizzazione di una grande acciaieria francese. Dal governo mi aspetto una proposta chiara, che non appaia né come un de profundis per una fabbrica che invece va salvata e neppure come uno scaricabarile: per anni come Regione siamo stati lasciati soli a scoperchiare una realtà come l’Ilva che per decenni era stata coperta da omertà anche istituzionali. E oggi ricevere l’accusa di inerzia per me è davvero paradossale”. Evidentemente Nichi Vendola non ha letto la bozza del decreto dove è previsto l’obbligo di messa norma degli impianti.
BOZZA DEL DECRETO IN DUE ARTICOLI
Art. 1 – Per 24 mesi, a decorrere dall’entrata in vigore del presente decreto, il provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale, rilasciata in data 26 ottobre 2012 alla società Ilva, con decreto del ministro dell’Ambiente Dva/dec/2012/0000547, di cui alla comunicazione sulla GU del 27 ottobre 2012, n.252, da considerarsi parte integrante del presente decreto, esplica in ogni caso effetto». Per conseguenza, «nei limiti consentiti dal provvedimento di cui al presente comma, a decorrere dall’entrata in vigore del seguente decreto, è in ogni caso autorizzata la prosecuzione dell’attività nello stabilimento della società Ilva di Taranto, per tutta la durata stabilita al periodo precedente, salvo che sia riscontrata l’inosservanza anche ad una sola delle prescrizioni impartite nel provvedimento stesso.
Art. 2 – Durante il periodo di tempo di cui all’art.1, la responsabilità della conduzione degli impianti dello stabilimento Ilva di Taranto resta, anche ai fini dell’osservanza di ogni obbligo, di legge o disposto in via amministrativa, inerente il controllo delle emissioni, imputabile esclusivamente all’impresa titolare dell’autorizzazione all’esercizio degli stessi sotto il controllo dell’autorità amministrativa competente, che, alla scadenza, previa verifica dell’integrale osservanza degli obblighi di cui sopra prosegue entro 15 giorni alla conferma o alla revoca del provvedimento di autorizzazione integrata ambientale di cui al presente articolo, con ogni conseguenza prevista dalla normativa di legge.
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