CONFINI DELLE PROVINCE E CONFINI DEL DIRITTO AL LAVORO
I lavoratori della Provincia di Alessandria, al pari dei loro colleghi delle altre Province italiane, stanno vivendo in queste settimane in una situazione di perenne precarietà: si discute infatti molto dei nuovi confini delle Province e della sorte degli amministratori, ma poco del destino dei lavoratori e, con loro, dei servizi che erogano ai cittadini. Perché le Province, è bene non dimenticarlo, non sono solo apparati politici da “sfoltire”, ma anche Enti che erogano servizi ai cittadini, e mai come in questa vicenda c’è, concreto, il rischio di gettare il bambino con l’acqua sporca. Ci sono tuttavia dei lavoratori della Provincia di Alessandria che il loro destino lo conoscono benissimo: sono i 40 precari il cui contratto scadrà il prossimo 31 dicembre e per i quali non è prevista nessuna proroga. Eppure le loro mansioni sono, nell’Ente, molto importanti, in alcuni casi addirittura indispensabili per la funzionalità dei servizi in cui operano. Tutti loro hanno maturato in diversi anni di servizio grande professionalità. Ai lavoratori precari in queste settimane sono state riservati, sia dall’Amministrazione provinciale e dalle forze politiche, sia dalle rappresentanze sindacali, molti sorrisi, molti attestati di comprensione, ma nessun atto concreto. E così il 31 dicembre si avvicina a grandi passi, e per loro si prospetta il destino di andare a ingrossare le fila non piccole dei disoccupati. A prendere l’iniziativa ci hanno pensato perciò alcuni loro colleghi a tempo indeterminato, che hanno lanciato un’idea forse un po’ “d’altri tempi” (ma in fondo… non stiamo andando indietro in quanto a tutela dei diritti?). La loro proposta è quella di costituire un fondo di solidarietà alimentato direttamente e in prima battuta dagli stessi dipendenti a tempo indeterminato mediante la cessione al fondo dell’equivalente di un’ora di lavoro ogni mese. Nel documento con il quale è stata promossa l’idea di costituire il fondo i dipendenti hanno chiesto esplicitamente alla Giunta e ai Dirigenti di aderire anch’essi, in modo sostanzioso e proporzionale ai loro emolumenti. In due giorni sono già stati già state raccolte, su 640 dipendenti della Provincia, oltre centoventi adesioni e in queste ore la proposta è all’attenzione di tutti i dipendenti della Provincia di Alessandria. “Ci pare un’idea semplice e fattibile – dicono i promotori – infatti la modalità ricalca i termini di una iniziativa presa una ventina d’anni orsono a favore dei dipendenti alluvionati ed è, in sostanza, analogo al meccanismo con il quale vengono trattenuti in busta paga le somme per il pagamento delle tessere sindacali da parte dei lavoratori iscritti. Ci auguriamo quindi che la nostra iniziativa venga accolta e serva soprattutto a sbloccare una situazione intollerabile nei confronti dei nostri colleghi lavoratori precari”.
ECCO IL DOCUMENTO
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