di Cichinisio
Alessandria – Che la famiglia Gavio spalleggi l’Alessandria è una notiziona. E stupisce un po’ che la stampa specializzata non abbia fatto per i propri lettori e per i propri ascoltatori tutta quella serie di valutazioni che in situazioni come queste sarebbero d’obbligo. Vi immaginate voi come sarebbe giudicato un giornalista economico se non commentasse la notizia secondo cui, ad esempio, la Mercedes affianca a qualche titolo la Fiat? Ecco, sostituite la Fiat con la Società Grigia e la Mercedes con il Gruppo Gavio e avrete l’idea della pochezza e della povertà dell’informazione sportiva mandrogna. Di più: se questa è una piazza calcisticamente depressa che da tanti anni si auto flagella e non ha slanci, benché i tifosi e gli sportivi non si siano ancora arresi, lo dobbiamo ad una classe imprenditoriale che è totalmente priva di cultura sportiva e, almeno per una parte, la responsabilità ci pare debba essere attribuita proprio alla critica giornalistica sportiva. Per quel che riguarda gli imprenditori la risposta è semplice: andatevi a vedere una qualunque assemblea della locale Confindustria, guardatevi intorno, pesate alle persone che ci sono, sentite quello che dicono, valutate la media della cultura generale che pregna quella sala e avrete la certezza che, al di là delle grisaglie maschili e dei tailleur di certe carampane ingioiellate e di certe donne in carriera, la povertà culturale la fa da padrona. Per i giornalisti alessandrini, quelli sportivi s’intende, la situazione è più o meno questa: un cerchietto magico che vive in simbiosi mutualistica con la dirigenza e una serie di comprimari che non aspettano altro che di inserirsi nel girotondo ma, tutt’al più, viene loro concesso di non “ bucare” la notizia, a patto però se siano allineati e coperti. L’importante è non disturbare il manovratore e dire ai sudditi quello che vogliono sentirsi dire, tutti d’accordo dunque (qualche volta anche i sudditi) nel manipolare questa melassa senza pensare al calcio “ vero “, quello che richiede passione e competenza, e che porta lontano. Sarà un caso, ma da quando impera questa classe giornalistica il calcio qui da noi è andato sempre peggio e l’unico vero “imprenditore sportivo” che abbiamo avuto qui da noi (Amisano) è stato massacrato, prima dai giornali, e quindi dal pubblico. A conforto di quanto diciamo vi forniamo due dati sconfortanti: A) la notizia del contributo di Gavio è stata data da Cichinisio su queste colonne sabato scorso 24 novembre dopo averla appresa il 21 e averla verificata in due giorni. Durante le operazioni di verifica abbiamo avuto la garanzia che sabato 17 la cosa era già risaputa dal cerchio magico; B) la lettera di dimissioni del Presidente Pavignano era stata già nota ad un giornalista il mercoledì antecedente la vittoria con il Rimini ma quelli del cerchietto erano tutti d’accordo nel divulgarla “al momento giusto”. D’altra parte, avendo a che fare con dei poverini in una città di poverini, le cose si dicono se, quando e come fa comodo a questi dirigenti. Quasi come se l’Alessandria Calcio l’avessero inventata loro e questa squadra non fosse una gloria cittadina e un fatto pubblico. Ma no, ragazzi! Un fatto pubblico lo è davvero…con tutto quello che è costata alla comunità negli ultimi anni. Per quel che riguarda invece l’ex Presidente sarà sostituito da La Rosa con Marcellini team manager e si avvererà la previsione pubblicata la settimana scorsa. Tutto torna e ritorna, ma come faranno ad andare d’accordo Capra e Bonanno questo non se lo spiega neanche Cichinisio!
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