Giorno dei Morti (Hallowen) propizio ai riti satanici e Acqui, insieme a Torino, ha antichissime tradizioni in merito. Nell’ultima settimana l’ENPA denuncia la sparizione di tutti i gatti neri randagi in città.
di Anna Briano
Acqui Terme (AL) – Il sindaco di Acqui Terme Enrico Bertero ha disposto la sterilizzazione di 40 gatte randagie per contenere il fenomeno della proliferazione fuori controllo dei simpatici felini in città. I volontari dell’Enpa, che conoscono l’ubicazione delle colonie feline, impegnati nella sterilizzazione hanno scoperto che sono spariti tutti i gatti neri. Il fenomeno sarebbe dovuto alla festa di Halloween che vuole il gatto nero, meglio se femmina, triste protagonista. Infatti i gatti sarebbero catturati da presunti adoratori di Satana, che ad Acqui non mancano, per seviziarli e torturarli in riti più o meno satanici, ma certamente demenziali. La città termale insieme a Torino è considerata terra di streghe e di satanismo. Fino a qualche anno fa ad Acqui viveva O., l’ultima delle streghe. Secondo i vecchi acquesi preparava intrugli e fatture d’amore e morte, celebrava i sabba insieme ad altre fattucchiere sul Monte Stregone, una collina dell’acquese dove, secondo un’antica credenza popolare, neppure la vite attecchisce. Ai piedi del monte la terra ribolle perché poco sotto passa il corso d’acqua sotterraneo che alimenta la sorgente sulfurea di Piazza della Bollente. In una caverna misteriosa e sconosciuta vive Borvo, il genio che secondo la tradizione celtica abitava le fonti bollenti. È la sua mano a spandere per le colline circostanti quella coltre fumosa per cui Acqui Terme è il luogo ideale dove ambientare credibilissime storie dell’assurdo. Gli acquesi più anziani leggono il futuro nelle carte con la stessa frequenza con cui a Napoli si gioca a scopa e ricorrono al medico solo in casi estremi. Per i piccoli malanni ci sono le donne più esperte, depositarie di riti e formule magiche che risalgono alla notte dei tempi. Sono molte infatti, tra di loro, a guarire i malati compiendo rituali segreti che si tramandano, sul letto di morte, di generazione in generazione. Una delle pratiche più diffuse è quella usata per togliere il malocchio. Funziona solo se l’acqua rituale è attinta dalla fonte sulfurea usando mestoli e catini di rame o di ferro. Dal catino deve essere versata in fiaschi o ampolle di vetro e fatta riposare per tre pleniluni. Ogni ampolla sarà efficace se utilizzata per un solo rito. L’acqua va versata in un catino di coccio, aggiungendovi alcune gocce di olio d’oliva. Una donna settimina (nata di sette mesi) fa passare la ciotola sopra o dietro la testa dell’interessato pronunciando alcune parole magiche. La donna settimina avrebbe doti di preveggenza e terapeutiche, e conosce i segreti delle erbe che crescono in queste valli. Al vertice di un’ipotetica scala gerarchica dei poteri occulti ci sono le masche. E poi i riti satanici dove finiscono i poveri gatti neri catturati tra i randagi. Uomini e donne incappucciati si danno appuntamento ai margini della città nei pressi del vecchio cimitero e lì evocano le forze del male. Ultimamente, a dimostrazione di queste riunioni, i carabinieri hanno trovato molte candele e molti oggetti di vario tipo (comprese alcune ampolle piene di sangue mestruale misto a olio), presumibilmente utilizzati per la celebrazione dei riti. Acqui, città termale con oltre duemila anni di storia, nasconde un intreccio di tradizioni pagane e cristiane, culti antichissimi legati alle tradizioni dei Celti, dei Romani e dei Templari che ai tempi delle Crociate possedevano fortificazioni quasi su ognuno di questi colli. E proprio ai Templari è attribuita una misteriosa fortificazione chiamata La Tinazza, eretta solitaria su un colle che fronteggia il Monte Stregone. Sotto la città esistono ancora decine di cimiteri cristiani e paleocristiani con centinaia di scheletri che non sono mai stati rimossi per non intaccare le fondamenta degli edifici. E come se non bastasse a dimostrare la naturale propensione di questa straordinaria città per l’occulto, una decina di anni fa, nel corso di un blitz contro la setta dei Bambini di Satana compiuto in otto città italiane, uno dei 17 avvisi di garanzia emessi nel corso dell’operazione coordinata dalla Procura di Roma riguardava un insospettabile professionista cittadino di Acqui Terme.
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