MEGAPLEX TORTONA
da mercoledì 31 ottobre
SALA 4
tutti i giorni: 20,30 – 22,40
Per la famiglia Brenek la discesa nel terrore inizia al tipico mercatino domenicale di quartiere. Il neo-divorziato Clyde (Jeffrey Dean Morgan), sta ancora abituandosi alla sua nuova vita senza l’ex moglie Stephanie (Kyra Sedgwick) e non vede motivo di allarme quando la loro figlia minore Em (Natasha Calis) è attratta da una misteriosa scatoletta con delle indecifrabili inscrizioni e decide di acquistarla. Ma appena lo fa, cominciano a verificarsi degli avvenimenti inquietanti. Em è sempre più ossessionata dalla scatoletta, al punto di portarla con se ovunque. Comincia a comportarsi in modo sempre più oscuro e pericoloso. Ma, per quanto ci provi, Clyde non riesce a separare la figlia dalla scatola, neanche quando Stephanie si convince che l’oggetto la stia facendo impazzire. Perseguitati da una serie infinita di eventi inquietanti e inspiegabili, la famiglia comincia a dissotterrare la verità di ciò che sta veramente accadendo: hanno aperto la scatola di un Dibbuk, spirito maligno di cui narrano antiche leggende ebraiche, fino a quel momento intrappolato nel contenitore.
USCITA CINEMA: 25/10/2012
GENERE: Horror, Thriller
REGIA: Ole Bornedal
SCENEGGIATURA: Juliet Snowden, Stiles White
ATTORI:
Jeffrey Dean Morgan, Kyra Sedgwick, Madison Davenport, Natasha Calis, Agam Darshi, Grant Show, Rob LaBelle, Quinn Lord, John Cassini, Nana Gbewonyo, Erin Simms
Ruoli ed Interpreti
FOTOGRAFIA: Dan Laustsen
MONTAGGIO: Eric L. Beason
MUSICHE: Anton Sanko
PRODUZIONE: Ghost House Pictures, North Box Productions
DISTRIBUZIONE: M2 Pictures
PAESE: USA 2012
DURATA: 92 Min
FORMATO: Colore
VISTO CENSURA: VM14
CRITICA:
Variante ebraica del tema della possessione demoniaca (affrontata già nell’horror Il mai nato), il film prodotto da Sam Raimi riesce per la prima metà a costruire una buona atmosfera di tensione, grazie anche alla bravura della giovanissima protagonista, ma finisce per sfilacciarsi nel finale esorcistico che declina tutti gli stilemi del genere senza risparmiarsi nulla. Nonostante tutto, resta un tentativo onesto di portare qualcosa di diverso a un tema condannato a rifarsi sempre a un solo, inarrivabile modello. (Daniela Catelli)
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