Alessandria – In un documento consegnato al presidente della Provincia di Alessandria Paolo Filippi nella giornata di mobilitazione a livello piemontese per dire “no ai tagli e agli esuberi” i lavoratori della Provincia chiedono “una forte azione per garantire i servizi alla cittadinanza, anche azzerando le spese di rappresentanza politica”. Lo hanno fatto durante l’affollata assemblea di ieri mattina a palazzo Ghilini, cui hanno partecipato in oltre duecento, nel corso della quale è stata posta l’attenzione soprattutto sulla questione precari (una sessantina), “che vogliono liquidare con la scusa della mancanza di risorse”. Hanno chiesto, poi, un’azione radicale di rivisitazione delle «posizioni stipendiali più ricche, adeguando i compensi alla media regionale di altre Province piemontesi, e di alcuni comparti (come la Sanità) al fine di recuperare risorse per garantire la collaborazione proprio dei precari”. Stop infine “a consulenze o prestazioni ancora in essere, affidando gli eventuali incarichi a professionalità interne”. In seguito una delegazione di dipendenti è stata ricevuta dalla prefetta Romilda Tafuri alla quale i lavoratori hanno consegnato un documento con il quale, unitamente ai colleghi di tutto il territorio piemontese, chiedono al Governo di continuare a garantire i servizi delle Province attraverso un adeguato finanziamento, una ricollocazione certa delle funzioni ancora non assegnate, la salvaguardia dei posti di lavoro a tempo indeterminato e dei precari. Non poteva mancare la sollecitazione alla Regione a decidere sulle 29 funzioni ancora da riassegnare (dal trasporto pubblico all’istruzione, dal turismo alla protezione civile e polizia amministrativa alle politiche sociali, dall’agricoltura all’urbanistica).
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