di Cichinisio
Alessandria – Che la Lega Nord non sia mai in contraddizione con se stessa e abbia il diritto di essere sia bacchettona che immacolata lo credono probabilmente solo Maroni e qualche pirla di elettore leghista. E al sefardita Maroni (non abbiamo nulla contro gli ebrei sefarditi, ma nella Lega, movimento padano, entrerebbero come i cavoli a merenda) ricordo che, a proposito di moralità, per esempio, qui da noi ad Alessandria, la Lega ha portato in consiglio comunale Maurizio Grassano condannato in primo grado con sentenza passata in giudicato per truffa aggravata e continuata ai danni del Comune di Alessandria, e Gheorghe Raica, un tizio che è stato denunciato dalla moglie perché la riempiva di botte, ed ora deve pagare con gli interessi le multe prese in macchina per cui gli tengono giù i gettoni di presenza in consiglio comunale.
Questa Lega Nord voluta da un tizio, Umberto Bossi, che ha dato tre volte la festa di laurea senza essersi mai laureato, che ha dovuto dimettersi perché i suoi familiari hanno intascato indebitamente somme che appartenevano al partito, colui che ha fatto fuori senza motivo l’unico leghista degno di questo nome, il professor Gianfranco Miglio, dicevo questa Lega Nord detta le condizioni agli alleati salvo poi abbassare la testa e rientrare in buon ordine.
Andando poi a vedere cosa ha combinato la Lega ad Alessandria se ne scoprono delle belle!
Già alla fine del 2011 e, al momento di approvare l’assestamento di bilancio in seguito alle richieste della Corte dei Conti, gli assessori della Lega Nord Ugo Robutti, Evaldo Pavanello e Gian Paolo Lumi, insieme ai consiglieri del Carroccio dichiaravano di approvare l’assestamento di bilancio solo dopo il parere dei revisori dei conti. Praticamente era la sfiducia alla Giunta su un documento di estrema importanza. Nella seduta di consiglio comunale del 30 novembre 2011 delle 20,30 veniva meno il numero legale perché la neo-leghista Vittoria Poggio toglieva la scheda di presenza per cui la seduta era nulla. Senza il parere obbligatorio della Commissione l’assestamento di bilancio non poteva essere messo all’ordine del giorno del Consiglio Comunale. Da lì l’effetto domino del dissesto.
Venerdì 2 dicembre 2011 la Lega Nord teneva una conferenza stampa, presenti l’Onorevole Oreste Rossi, il Capogruppo Lega Nord del Consiglio Comunale di Alessandria Roberto Sarti, Riccardo Molinari, Vice Presidente del Consiglio Regionale, Ugo Robutti, Assessore estromesso dalla Giunta e Vittoria Poggio, componente del Consiglio Comunale, ed il Presidente del Consiglio Comunale Gianfranco Cuttica di Revigliasco che prendeva la parola: “Si chiede solo chiarezza nei confronti della Corte dei Conti e dei cittadini e di affrontare le criticità. Abbiamo avuto difficoltà nell’approvazione della delibera sull’assestamento perché manca sempre un pezzo”. L’assestamento, sempre secondo le parole del Presidente del Consiglio Comunale, avrebbe dovuto essere solo la parte finale, la coda. La testa stava nel 2010 e non l’esatto contrario. Dunque, da parte del Carroccio, non c’era nessun problema politico ma solo tecnico.
Tuttavia la sfiducia nei confronti del sindaco Fabbio e dell’assessore al bilancio Vandone da parte della Lega era evidente. Al punto che il Carroccio annunciava che avrebbe fatto verificare le correzioni da propri tecnici e solo se fossero state giudicate idonee i consiglieri del Carroccio avrebbero votato a favore (sempre con il parere unanime dei revisori dei conti).
Ma il giorno dopo il segretario provinciale della Lega Nord Riccardo Molinari in un’intervista video, pur “stigmatizzando” l’atteggiamento di Fabbio, diceva: “Dobbiamo cercare di ricucire per quanto possibile perché questa rottura è avvenuta per ragioni tecniche. Noi vogliamo lavorare per ricompattare e per mantenere anche ad Alessandria quella che è un’alleanza che funziona bene in Piemonte e che ci sta permettendo di governare molto bene”.
Dietrofront del Carroccio perché Molinari era consapevole che la Lega non poteva tirare troppo la corda perché aveva appena perduto la faccia con l’arresto e la condanna per truffa ai danni del Comune di un suo importante esponente, Maurizio Grassano, e sapeva benissimo che il suo partito era vulnerabile e che la strategia migliore era quella di temporeggiare. Mercoledì 7 dicembre si veniva a sapere che il sindaco Fabbio aveva chiesto aiuto a Ugo Cavallera Pdl, Vicepresidente e Assessore all’Urbanistica e programmazione territoriale, Beni ambientali, Edilizia e Legale alla Regione Piemonte (Giunta Pdl – Lega) per convincere i leghisti a rientrare in maggioranza in vista del voto per l’assestamento di bilancio.
Anche allora la Lega ha dimostrato di essere permeabile perché Davide Buzzi Langhi, figlio di Francesca Calvo entrava in maggioranza voltando le spalle alla lega ed otteneva le deleghe di Commercio, Cultura e Turismo. Il “tradimento” di Buzzi Langhi non è ovviamente piaciuto alla federazione provinciale della Lega Nord che ha provveduto ad espellere dal partito il figlio di Francesca Calvo. Dopo la riunione del direttivo di lunedì 16 gennaio 2012 il Carroccio mandrogno ha diramato un comunicato stampa in cui si legge: “Il Direttivo provinciale della Lega Nord, in data 16 gennaio 2012, visti i ripetuti comportamenti in palese violazione delle direttive impartite dalla Segreteria di Alessandria e dal Direttivo Provinciale, ha proceduto con il formalizzare l’espulsione di Davide Buzzi Langhi dal Movimento”. Ora la Lega deve dire ai suoi elettori cosa vuole fare, ma prima di farlo deve ripulire il partito. Lasciamo perdere i sefarditi come Maroni, ma almeno i massoni, visto che nello statuto del movimento è proibito essere leghisti e massoni allo stesso tempo, devono andarsene.
A noi i massoni, come gli ebrei (chi scrive ha un sacco di amici fraterni ebrei), sono simpatici – anche perché Andrea Guenna, il nostro direttore, è massone da 28 anni – e non ci danno fastidio, anzi!, ma a loro? Lo sanno o non lo sanno i leghisti alessandrini che fra le loro file ci sono dei massoni? Noi ne conosciamo almeno un paio.
Vedano loro se togliere l’articolo discriminatorio o se se espellere i Fatelli che hanno anche la tessera del Carroccio.
Omnia munda mundis.
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