Riunione a “porte chiuse” ieri notte nella nostra città, presenti esponenti di entrambi gli schieramenti, per una coalizione di larghe intese volta a mettere in campo clamorose iniziative per salvare Alessandria
di Cichinisio
Alessandria – Saranno davvero clamorose le iniziative che Rita Rossa intende intraprendere per far parlare di sé e della città che presiede reietta ed abbandonata al suo destino da un governo tanto tecnico quanto insensibile al mandrogno grido di dolore. La riunione operativa è scattata ieri notte in Sala Giunta lontano da occhi ed orecchie indiscreti, infatti a raccontarcela è stato un protagonista il quale si è divertito più a raccontarcela che a partecipare. Partiamo dai protagonisti del summit: oltre alla Rita Municipale c’era l’autoconfermato Filippi, il Segretario PD Borioli che sfogliava un inedito del Che in cerca di idee rivoluzionarie; l’Assessore Ivaldi invitato in qualità di esperto della comunicazione, consulente musicale, di latino americano e di lap dance; il Presidente del Consiglio Comunale Mazzoni che indossava una T shirt rossa con la dicitura in oro “ Proletari di tutto il mondo, scusateci!” particolarmente apprezzata dagli ex PPI presenti; l’Assessore Bianchi, convocato per quotare il costo delle iniziative proposte ed espulso al quinto preventivo perché intendeva avvalersi dei troppo risparmiosi collaboratori provenienti da cooperative sociali; il Ministro Balduzzi, legato alla sedia ed imbavagliato, che faceva da bersaglio alla gara di freccette organizzata con dolo dal Ragioniere Capo Zaccone alla quale partecipava la Nazionale Scozzese di specialità; l’Assessore Puleio, invitato ma senza diritto di parola, non poteva oltrepassare un cerchio blu, giallo e verde disegnato sul pavimento nonostante il pass targato CGIL; infine Artico, che ha portato con sè un trinciapollo per tagliarsi le corde vocali qualora gli fosse sfuggita una sillaba durante la riunione e il pallone perché, fra tutti, nessuno l’aveva portato. “Dobbiamo studiare un’azione clamorosa che stupisca il mondo”, questo l’esordio della Rossa; per Filippi basterebbe stupire l’Italia intera, Bianchi, con un occhio al bilancio e fulminato da Mazzoni, ritiene sufficiente stupire la Fraschetta. La sintesi, dopo aver telefonato a Fabbio, la trova Zaccone: “stupiamo tutta la neo provincia Alessandria-Asti, tanto Fassino è messo peggio di noi e non può neppure prendersela con Chiamparino”. A quel punto Rita sbotta: “Il Sindaco sono io e si fa come dico io! Il botto lo faremo a Roma, altrochè” e convoca l’Ufficio Stampa cui tocca organizzare un collegamento televisivo via satellite per promuovere l’evento. Ma cosa fare per catturare l’attenzione di Monti e dei media nazionali? Una babele di idee, ma non essendo presente nessun ex socialista (le frequentazioni da quelle parti del sindaco sono ormai sotterrate), la fantasia, tra ex comunisti, ex democristiani ed ex ex, latita. Bocciata subito l’idea di uno sciopero della fame davanti a Palazzo Chigi perché, quando fra poco lo farà Fassino, potrà sfruttare, lui sì, un indiscutibile physique du rôle. Bocciate anche iniziative pubbliche ispirate da Ivaldi che prevedevano Rita Rossa impegnata a Piazza Montecitorio in una casta lap dance accompagnata da musiche degli Inti Illimani o in un bondage con catene al gusto gianduia rimaste invendute ad Alè Choccolate Quindi espulsione immediata dell’Assessore alla Cultura dalla sala decretata all’unanimità con decurtazione allo stesso di 300 preferenze ottenute alle ultime Comunali e relativo sorpasso da parte di Mazzoni come consigliere più votato. Nel frattempo Bersani , convocato in video conferenza, minacciava espulsione collettiva ma ritornava sui suoi passi quando Lovelli, ammiccando, faceva presente al Segretario Nazionale che in quella Sala non c’era un solo voto per Renzi e se Artico solo provava a sgarrare lo rimandavano a giocare al calcio, stavolta però in porta nel Serra Riccò ultimo in Prima Categoria Ligure. In extremis Borgoglio, via sms, inviava l’idea giusta e mandava Sestini in persona ad illustrarla nei particolari. Morale: senza socialisti ad Alessandria non siamo capaci neppure di lamentarci…
Felice Borgoglio proponeva infatti di occupare la via dei Fori Imperiali e di percorrerla con un carro in legno a quattro ruote trainato da due buoi di pura razza piemontese. Sul carro, rigorosamente targato AL, dovranno prendere posto Rita Rossa, vestita con abito bianco bordato di rosso, che interpreta il ruolo di Agrippina e durante la sfilata dovrà percuotere con il gatto a nove code Fabbio vestito da liberto con la schiena nuda. A guidare i buoi dovrà pensarci Repetto (tanto la strada è una sola…) truccato da centurione ma con la spada finta (non si sa mai) mentre sul carro prenderanno posto anche Zaccone, Ivaldi e Bianchi vestiti da Gracchi. Fabbio prima discettava sull’abbigliamento tipico dei liberti del 1° secolo a.C. poi contestava con forza l’uso del gatto a nove code e, coartante Mazzoni e Priano, si trovava l’accordo sull’uso di un frustino tipo 9 settimane e mezzo. Bianchi riteneva il suo travestimento irrituale per un commercialista perché non sa dove mettere l’I Pad mentre Zaccone, saputo che i Gracchi non avevano la barba, chiedeva il permesso alla moglie di rasarsi. Come al solito non si riusciva a trovare un ruolo a Fabio Artico e si decideva in extremis di fargli fare Ganimede; lui ha accettato perché la Rossa l’ha rassicurato che potrà indossare la maglia della salute N° 9 sotto la tunica.
Felice Borgoglio assicurava che la processione avrà grande risonanza ma che, per ottenere un successo senza precedenti, il Ministro Balduzzi dovrà essere su quel carro legato ad un palo e trafitto come San Sebastiano. Quando Monti vedrà un suo Ministro vittima di possibile martirio dirotterà sicuramente lo 0,004% dei fondi – destinati a Demagistris – ad Alessandria e noi , diventati improvvisamente ricchi sfondati, venderemo la Provincia di Asti a quella di Matera e chiederemo l’annessione alla Svizzera, non quella italiana, s’intende.
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