Fassino, appena eletto presidente dell’Anci regionale, promette di aiutare la sindaca di Alessandria a rientrare nel decreto salva-comuni. Lui ne sa qualcosa di debiti…
da “Lo Spiffero”
Torino – Ci penserà Filura? Lui, non appena eletto, in quel di Cherasco, presidente di Anci Piemonte ha rassicurato la sindaca e compagna di partito Rita Rossa che il “caso Alessandria” sarà il primo di cui si occuperà. Lei, non appena rientrata a Palazzo Rosso si è affrettata a ringraziare Piero Fassino per l’interessamento e la promessa di “mettere in campo tutte le forze e far valere tutte le forme di pressione perché in sede di riconversione il fondo di rotazione previsto dal Decreto sia destinato anche ad Alessandria”. Dopo la batosta presa nella capitale, dove dopo aver ricevuto le rassicurazioni del ministro Balduzzi e del sottosegretario Catricalà sull’inserimento di Alessandria nei Comuni cui fornire l’aiuto dello Stato la Rossa ha scoperto di aver ricevuto promesse da marinaio, oggi si è rivolta al collega torinese.
“L’Anci deve fare diga a questo processo e proporsi come interlocutore del Governo nella rappresentazione dei problemi drammatici delle autonomie locali. Si sta profilando il pericolo silente dello svuotamento della riforma del titolo V della Costituzione” ha detto la Rossa intervenendo all’assemblea piemontese dell’Anci, svoltasi nella capitale delle lumache. Fassino l’ha rassicurata ulteriormente con un annuncio pubblico: “Faccio appello al Governo e ai gruppi parlamentari perché in sede di conversione del decreto si introducano norme necessarie a far sì che l’attuale amministrazione comunale di Alessandria, eletta soltanto qualche mese fa e dunque non responsabile del dissesto cui è stata condotta la città, sia messa nelle condizioni di imboccare la strada del risanamento”. Possibilmente, visto il luogo del proclama, non a passo di lumaca.
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