di Louis Cyphre
Alessandria – La sconfitta di misura a Bassano proprio non ci voleva. Fortunatamente la squadra è salva da ripercussioni negative esterne (leggi tifoseria) perchè la luna di miele tra Cusatis ed i supporters mandrogni funziona. Non funziona invece l’armonia sbandierata ai quattro venti fra gli azionisti del club, e fra alcuni di loro e allenatore e DS. Alla vigilia della partenza per la trasferta in terra veneta infatti è scoppiata una lite furibonda tra il maggior azionista Capra e il Presidente senza portafoglio Rag. Pardon a cui si sono aggiunti poi il Mister e il DS, tutti uniti contro l’architetto. La diatriba, mai abbastanza al riparo da orecchie indiscrete, è scoppiata per ” futili motivi”, cioè per l’utilizzo del terreno di gioco dello Stadio Moccagatta da parte della squadra grigia per l’allenamento di “rifinitura” di sabato scorso. La truppa ha dovuto quindi ripiegare sui campi di Spinetta Marengo dopo il niet di Capra motivato dal fatto che lo Stadio alessandrino era già stato allestito per una partita domenicale di Calcio femminile. La querelle si è poi ricomposta in tarda serata ma è indicativa la tensione che, nonostante i risultati positivi in campionato, continua a serpeggiare fra gli azionisti del club (e stavolta non c’era di mezzo Bonanno…). Capra, maggior azionista dell’Alessandria Calcio e contemporaneamente Presidente dell’Aurora, secondo il Maligno, a volte non si ricorda che le due realtà sportive che possiede non sono la stessa cosa e che vanno gestite con criteri diversi. Vogliamo ricordare infatti le ultime “scivolate”: la squadra giovanile dell’Aurora scesa in campo in un torneo ufficiale a Novi indossando le maglie Grigie, la somma in contanti sparita misteriosamente dalla sede della Società Grigia, allenatori delle Giovanili prima annunciati poi scaricati e poi riassunti. D’altra parte, caro Architetto, la figuraccia della rissa fra la giovanile dell’Asca e quella della sua Aurora di sabato scorso al Pisci, compresa l’irruzione di estranei negli spogliatoi incustoditi durante una partita di campionato Juniores, l’intervento delle forze dell’Ordine e il ricovero del malcapitato Primavera al Pronto Soccorso, l’Alessandria proprio non se la può permettere. Sennò a che serve festeggiare 100 anni di storia gloriosa del sodalizio mandrogno e poi, nella sua conduzione, applicare gli stessi criteri di gestione usati per una qualunque società dilettantisca giovanile di quartiere?
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