Novi Ligure (AL) – Sta ricostruendo la sua vita, dopo 10 anni di galera, Erika De Nardo, la giovane che nel 2001, a soli 17 anni, insieme al fidanzatino Omar, uccise mamma e fratellino con cento fendenti inferti con un coltello da cucina. Ora cerca di guardare avanti e invita il padre a pranzo nella sua bella villa sul Lago di Garda, quasi come a voler esorcizzare un passato tremendo che si vuole dimenticare, quasi come se tutto non fosse mai accaduto. A preannunciare la rinascita della matricida di Novi, che oggi ha 28 anni, era stato don Mazzi che, parlando del padre di Erika, aveva anche detto ai cronisti: “La compagna dell’ingegnere De Nardo è una persona dolce e accogliente ed Erika vorrebbe che suo padre si sistemasse, si facesse una nuova vita”. Che altruismo! Anche se sarebbe meglio che fosse Erika a pensare di mettere a posto la sua, di vita. Ha sempre detto che vuole fare la missionaria in Africa. Perché allora, invece di starsene tranquilla nella sua villa sul lago di Garda non va in Congo, o in Uganda, o in Burundi a prestare soccorso ai disperati che muoionio anche solo per un raffreddore? Basta un biglietto aereo da 1200 euro. Molto meno di quello che costa stare a far niente in una villa sul lago di Garda. Don Mazzi aveva anche detto che Erika sta cercando un lavoro per riuscire ad acquisire un’indipendenza economica ma per ora, a quanto ci è dato sapere, paga tutto papà.
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.