di Andrea Guenna
Alessandria – Ci riesce veramente difficile credere che un funzionario dello Stato come un prefetto, possa autorizzare un sindaco a compiere un atto contro la legge. Questo infatti “passa” da certa stampa marchettara che parla di accordo fra comune di Alessandria e Prefettura per pagare gli stipendi dei dipendenti delle partecipate Atm, Amiu e Aspal, prendendo i soldi dai residui attivi del 2011 che, per legge, non sono utilizzabili in quanto, dopo il dissesto – mai richiesto né da prefetto ne da Corteconti ma, è bene ribadirlo, voluto a tutti i costi da questa sindaca e dalla sua maggioranza che l’ha votato – devono restare lì dove sono, a disposizione dei tre commissari nominati dal governo centrale. Tant’è che la sindaca Rita Rossa – spuntata dalla prefettura con fare simile a quello di Evita Peron quando usciva trionfante dalla Casa Rosada di Baires per andare ad abbracciare idealmente l’adorante ed ignaro pueblo argentino negli anni cinquanta – ha detto di assumersi la responsabilità del provvedimento. Evidentemente, la sindaca, dicendo questo, ha ammesso implicitamente che quello che ha fatto non si poteva e non si può fare. Ancora una volta (dopo Mazzoni per la vicenda dell’assunzione di Noemi mentre tutti gli altri erano messi alla porta) excusatio non petita accusatio manifesta, come a dire: “Scusate, ma siccome Zaccone mi ha mandato a quel paese e i soldi non li scuce, per non perdere la faccia rischio un’inchiesta ma i soldi li prendo lo stesso in un cassetto chiuso a chiave, e lo scàssino”. Ecco com’è andata. E qualcuno ci vuole far credere che la dottoressa Romilda Tafuri abbia autorizzato una cosa simile? A noi non risulta, ma se è così questa prefetta deve tornare a scuola e studiarsi il diritto pubblico amministrativo ed il diritto penale. Noi siamo certi che le cose non siano andate come scrivono i marchettari di turno (sempre più disgustosi: ma non si vergognano nemmeno un po’?) che parlano di accordo tra sindaca e prefetta, anche perché nessuno ha comunicato ufficialmente dalla prefettura che la soluzione era quella, mentre esiste un comunicato ufficiale, firmato congiuntamente da sindaca e prefetta, che indica in quella bancaria l’unica possibilità di fare pervenire ai lavoratori almeno il 90% dello stipendio tramite un prestito agevolato. Successivamente è uscito un altro comunicato dalla prefettura che non dice praticamente niente ed è firmato illeggibilmente da una “gallina” che si definisce addetto stampa. Ecco i due comunicati riprodotti sotto. Per la precisione.
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