Molte contraddizioni ed inesattezze nelle gravi dichiarazioni rilasciate ai cronisti dal ragioniere capo del Comune di Alessandria Antonello Zaccone in merito al “Caso Amag”.
di Andrea Guenna
Alessandria – Con tutta la buona volontà di cui sono capace, mi riesce difficile pensare che Amag non sia più la “gallina dalle uova d’oro” come qualcuno vuole farci credere. Antonello Zaccone dichiara ai cronisti che Amag è senza liquidità ma poi aggiunge che ad oggi, pagando tutto, avanza 50 mila euro. Inoltre risulta che vanti anche crediti per oltre 20 milioni, di cui solo la metà dal Comune (per ora inesigibili), gli altri da privati e da Enti della Regione e dello Stato che pagano con ritardi di un anno. Zaccone fa sapere ancora che le banche avevano negato i mutui ad Amag tra il 2011 ed il 2012, ed è vero perché Amag è di proprietà del Comune di Alessandria che proprio in quel periodo inziava il suo calvario amministrativo ed era sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti, per cui la Spa presieduta da Repetto risentiva della mancanza di credibilità della controllante. Non era quindi colpa di Amag se le banche non “sganciavano”, ma del Comune. In soldoni, se Amag fosse stata di proprietà di un Comune che scoppiava di salute le banche l’avrebbero coperta d’oro. Per quanto riguarda poi il secondo semestre del 2011 ed il primo semestre del 2012, non risulta che siano stati eseguiti lavori di straordinaria amministrazione e non si capisce a cosa si riferisca Antonello Zaccone quando dice che tutti i lavori svolti nel secondo semestre 2011 e nel primo semestre 2012, per oltre 10 milioni – quindi, dato l’importo, di straordinaria amministrazione – non hanno avuto copertura finanziaria come previsto dal Testo Unico sugli Appalti. Ma, ammesso e non concesso (per dirla alla Totò) che quei lavori siano stati eseguiti, tenendo presente che i lavori sono sempre approvati a bilancio l’anno prima, nel nostro caso nel 2010, si viene a sapere che Zaccone e l’attuale vicepresidente ingegner Neri (grandi accusatori di Repetto ex presidente di Amag) erano, proprio nel 2010, rispettivamente, ragioniere capo (ma Zaccone prima era stato anche assessore alle finanze della Giunta Fabbio) e responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Alessandria proprietario di Amag, e non si capisce come mai non si siano accorti di quelle anomalie. Erano loro, infatti, per conto del Comune di Alessandria, a dover controllare. Perché non l’hanno fatto? Ma ritorneremo presto sull’argomento per fare ulteriore chiarezza.
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