Alessandria – Il dado è tratto. Dopo Marcellini, anche Valerio Bonanno è stato messo alla porta nell’ambito dei giochi di potere che riguardano l’Alessandria Calcio, con annessi e connessi. La vicenda che vede protagonisti, da una parte Gianluigi Capra e dall’altra Marcellini e Bonanno si sarebbe conclusa stamane col “licenziamento in tronco” di quest’ultimo. Gianluigi Capra, il proprietario dell’Alessandria, avrebbe ora in gestione anche il centro sportivo del quartiere Cristo attraverso l’associazione sportiva Cento Grigio di cui Marcellini era presidente. Per quanto riguarda l’Alessandria Calcio invece l’esautorazione di Bonanno è avvenuta con un aumento di capitale sociale cui Bonanno non ha partecipato vedendo così di fatto diminuire sensibilmente il suo peso all’interno della società proprietaria dell’Alessandria. Al di là dell’aspetto personale che vede Bonanno sgradito a certi ambienti sportivi e politici, c’è da dire che la sua presenza era considerata ingombrante e poco affidabile dal punto di vista prettamente gestionale e amministrativo. Divergenze con la proprietà inerenti la conduzione della squadra a tutti i livelli hanno di fatto messo all’angolo l’imprenditore alessandrino specializzato in discariche. Non bisogna dimenticare inoltre che l’attuale sindaco di Alessandria Rita Rossa ha iniziato la sua lunga campagna elettorale proprio con l’intervento risolutivo da lei compiuto che ha concesso ai Grigi di iscriversi al campionato. E non bisogna nemmeno dimenticare che Marcellini, braccio destro dello stesso Bonanno, è un uomo di Lorenzo Repetto, l’attuale presidente AMAG vicino al PDL, prima di Rita Rossa, deus ex machina dell’Alessandria Calcio. Da questo punto di vista non deve stupire il fatto che, stando a fonti solitamente attendibili, l’incarico di presidente di AMAG di Repetto avrà scadenza anticipata. La pulizia etnica della sinistra sta andando avanti su tutti i fronti, anche se, per ora, non se ne conoscono i costi.
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