Lavoro, reddito, diritti ed equità devono essere alla base d’un progetto credibile
Torino – Il profilo dimostrato fin dal suo insediamento dalla Ministra Fornero ha raggiunto negli ultimi giorni, sul tema degli esodati, un livello mai visto nella storia repubblicana in quanto ad arroganza e a disprezzo della verità nei confronti dei cittadini e del Parlamento.
Le sue dimissioni sarebbero dovute, non solo opportune, in qualsiasi altro Paese democratico, tuttavia siamo convinti che la Ministra non sia altro che una delle emanazioni del Governo Monti, cui va addebitata la responsabilità maggiore per il fallimento delle scelte politiche di risanamento nazionale dopo il disastro Berlusconi.
Secondo Bankitalia il debito pubblico italiano giovedì scorso ha segnato il record del superamento dei 1.948 miliardi di euro, mentre solo a marzo lo stesso debito era di 1.946 e a dicembre scorso di 1.898.
Lo spread continua a imporre tassi di interesse esorbitanti sui nostri Titoli di Stato, che a loro volta incrementeranno ulteriormente il debito.
Le entrate salvifiche che si immaginavano con l’attuazione del regime di austerity non riescono minimamente a compensare le uscite mentre, per contro, stanno producendo la recessione economica del Paese.
Nel frattempo, in attesa di un fantomatico quanto improbabile progetto di rilancio dello sviluppo, il Primo Ministro ha già annunciato l’idea di fare ulteriore cassa attraverso la svendita del patrimonio pubblico.
Rispetto a tale situazione gli oneri maggiori ricadono sul mondo del lavoro e sulle fasce di popolazione meno abbiente, con quasi l’11% medio di disoccupazione ed il 35,9% nel mondo giovanile tra i 15 e i 24 anni, con 350 mila persone che pur avendone titolo non andranno in pensione e non avranno altro reddito sociale, con una prospettiva di peggioramento dei dati almeno per tutto l’anno in corso.
La gravità della situazione è tale da esporre tutti al rischio di effetti sociali devastanti.
Riteniamo dunque necessario e urgente raccogliere e dare risalto e diffusione ad un progetto alternativo da affidare non più ad un governo di emergenza del Presidente ma ad un nuovo governo eletto dal popolo, sia che debba uscire dalle urne nel 2013 o nell’autunno di quest’anno.
SEL ha elaborato sue proposte precise, articolate in documenti quali “Un’altra manovra possibile”, o il “Manifesto contro la precarietà”, o la “Legge quadro sul reddito minimo garantito”.
Rispetto a quest’ultima, di cui peraltro è stata presentata una PdL in Regione Piemonte già nel 2010, abbiamo iniziato e intendiamo proseguire la raccolta firme a sostegno.
È nostra convinzione che prima ancora di fissare su lastra fotografica il quadro delle alleanze elettorali vada affermata e condivisa con forza la centralità del lavoro, del reddito, dei diritti delle persone, dell’equità sociale, come unica via attraverso la quale elaborare un progetto credibile per uscire dalla crisi
Per discutere e confrontarci con i compagni e i Cittadini sull’analisi della situazione e per illustrare le sue proposte operative e programmatiche, SEL Piemonte ha pertanto deciso di avviare momenti di incontro, aperti a tutte le forze politiche e sociali, nelle sedi delle varie Federazioni provinciali della Regione.
Sinistra Ecologia Libertà – Coordinamento Regionale Piemontese
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