Alessandria – Ci si chiede come mai solo ora si parli con una certa insistenza dell’insediamento della centrale a biomasse di Casei Gerola (PV) che danneggerebbe notevolmente i paesi confinanti della Provincia di Alessandria. Sono anni infatti che la cosa è nota a tutti ma mai nessuno della nostra Provincia, a parte alcune dichiarazioni di circostanza (ma a parlare in Provincia non si tira indietro nessuno) ha mosso un dito. Ora francamente, a cose fatte, ci sembra troppo tardi per opporsi, e, oltre alla futura centrale, la cosa puzza un po’ troppo di propaganda per fare vedere che si è contrari solo per salvare la faccia. Due i voti contrari espressi in Conferenza dei servizi per la Centrale di Casei, da parte del Comitato dei Comuni della Bassa Valle Scrivia e della Provincia di Alessandria. Tutti gli altri sei hanno espresso parere favorevole e ora la palla passa alla Provincia di Pavia che dovrà esprimersi in merito. Agli altri non resta che il ricorso al Tar per opporsi. Un ricorso perso in partenza in quanto il Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) può pronunciarsi solo su aspetti meramente amministrativi, ed amministrativamente è tutto a posto. Solo i Comuni della Bassa Valle Scrivia riuniti in comitato si sono mossi con decisione ma sono stati lasciati soli in una lotta impari. Rappresentati da Pierangelo Luise e Gianni Girani, da Pierangelo Cisi, da Candido Meardi, da Ernesto Nobile e da Pierino Cereda, hanno prodotto ogni argomentazione al fine di modificare il più possibile gli effetti negativi sul loro territorio. Pontecurone e Castelnuovo Scrivia hanno prodotto documenti in cui si dimostrerebbe il mancato rispetto delle normative, nazionali ed europee (oltre che della Corte costituzionale), di limitazione e di controllo degli impianti che possono causare aumenti di emissione di polveri sottili peggiorando la qualità dell’aria.
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