Sequestrio “Antindrangheta” da parte della Polizia Anticrimine su autorizzazione del Tribunale di Alessandria. Colpo durissimo alla ‘Ndrangheta alessandrina di cui farebbe parte Giuseppe Caridi, ex consigliere comunale del PDL
Alessandria – Nell’ambito della strategia di contrasto alla criminalità organizzata attraverso l’aggressione dei patrimoni provento delle attività illecite, nei primi giorni dello scorso mese di febbraio, la Divisione Polizia Anticrimine ha inoltrato al Tribunale di Alessandria una proposta di sequestro di beni ai sensi della normativa antimafia nei confronti di Bruno Pronestì, già arrestato nel mese di luglio del 2011 nell’ambito dell’operazione “Maglio” della D.D.A. di Torino, per associazione a delinquere di stampo mafioso (art.416 Bis c.p.). Con Pronestì, ritenuto il capo della “Locale” furono tratti in arresto Giuseppe Caridi, Romeo Rea, Antonio Maiolo, Sergio Romeo, Francesco Guerrisi e Domenico Persico. Per tutti il Questore di Alessandria ha inoltrato al Tribunale di Alessandria una proposta di misura di prevenzione personale conclusa con l’irrogazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Il Tribunale di Alessandria, accogliendo la proposta di sequestro, ieri ha emesso i provvedimenti di sequestro di beni per complessivi un milione di euro tra beni mobili ed immobili ubicati tra Alessandria e la provincia di Reggio Calabria, oltre ad un’autovettura modello OPEL del valore di 25.000 euro. I provvedimenti di sequestro sono stati eseguiti da personale della Divisione di Polizia Anticrimine. L’operazione si inquadra, in una strategia nazionale ed internazionale di contrasto alla Criminalità Organizzata, di cui la legislazione italiana in materia di sequestro dei beni costituisce un caposaldo come ben evidenziato, in un recente intervento, anche dal Commissario per gli Affari Interni della Commissione Europea Cecilia Malmstrom. Il sequestro di ieri fa seguito a quello del settembre scorso a carico di Antonio Maiolo nell’ambito della stessa inchiesta. Tra case, terreni, automobili e depositi il valore del materiale sequestrato a Maiolo ammonta a 500.000 euro. 71 anni, originario di Oppido Mamertina (Reggio Calabria) e residente nell’Alessandrino sin dagli anni Settanta, Maiolo, come anche Pronestì, era stato arrestato lo scorso giugno insieme a Giuseppe Caridi ex consigliere comunale del PDL, e agli altri, tutti imputati per reati di ‘Ndrangheta. Gli accertamenti sul patrimonio del Pronestì e dei suoi familiari, svolti in collaborazione con il Comando Provinciale della Guardia di Finanza, hanno permesso di ricostruire una fitta rete di depositi e titoli non direttamente intestati al soggetto principale ma ai suoi familiari; tuttavia, gli elementi raccolti dimostrano come tutti i beni mobili ed immobili siano comunque riconducibili al Pronestì.
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