Tortona (AL) – Finalmente s’è fatto vivo Sandro Tortarolo, il ragioniere di Novi vicino al PD, amministratore di Farmacom nonché artefice principale della sua costituzione che, in passato, è stato anche vicesindaco di Cassano Spinola ed assessore alle finanze nella giunta di centrosinistra ad Alessandria della sindaca Mara Scagni. Nelle dichiarazioni rilasciate ad un quotidiano il ragioniere non entra nel vivo della questione limitandosi a considerazioni di carattere generale. Non spiega, per esempio, come sia stato possibile commettere un errore grossolano nel costituire una società partecipata dal Comune che inglobasse le farmacie in una città con meno di 30.000 abitanti come Tortona, fatto per cui la società, per legge, non può esistere. Lo ha detto a chiare lettere la Corte dei Conti che ha ricordato come certi tipi di società siano illegittimi. Solo che la Corte si è pronunciata un anno fa e Tortarolo solo oggi pensa bene di rilasciare qualche dichiarazione in merito. E non lo fa nelle sedi competenti nonostante che sia stato più volte convocato (ufficio del lavoro, autorità di vigilanza, sindacato) ma tramite poche righe di un’intervista breve e pur tuttavia piena di ovvietà. Si tratta di dichiarazioni che non fanno luce selle responsabilità oggettive di Tortarolo che è bravissimo a glissare sull’argomento facendo finta di niente. Il problema è che Farmacom ha contratto anche un mutuo con la Cassa di Risparmio di Alessandria, mutuo che sarebbe da annullare in quanto sottoscritto da chi non ne aveva diritto per cui la banca può legittimamente rivalersi sulle farmacie e sul Comune di Tortona a titolo di risarcimento. Ed in momenti come questo, col Comune sommerso dai debiti, non è una cosa auspicabile. Il problema potrebbe essere risolto coinvolgendo un altro comune titolare di farmacia che diventi socio di Farmacom insieme a quello di Tortona, per far sì che si raggiunga e si superi la soglia fatidica dei 30.000 abitanti. Seraficamente Tortarolo dice che di questi comuni non ce ne sono (ma va?), senza curarsi del fatto che il pasticcio l’ha combinato proprio lui. “In provincia – ammette candidamente Tortarolo -, solo Alessandria, Novi e Valenza sono titolari di farmacie”. Ma che bravo, e ora cosa si fa? Se si pensa che, come a Novi, le amministrazioni stanno pensando di cederle, risulta difficile credere che i sindaci intendano farsi carico di altre farmacie. Su eventuali contatti con queste amministrazioni Tortarolo si limita a rispondere che questo non è un aspetto di sua competenza, ma di altri.
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