Rinvio a giudizio per il sindaco, l’assessore ed il ragioniere capo. Udienza preliminare in primavera. Era un falso il bilancio comunale 2010
Alessandria – Fabbio, Vandone, Ravazzano sono accusati dalla Procura della Repubblica di Alessandria di avere falsato il bilancio comunale del 2010 per rispettare il patto di stabilità con l’inserimento di maggiori entrate per 6,5 milioni di euro e l’eliminazione totale o parziale di spese per 13,5 milioni. Secondo gli inquirentil’accusa il mancato rispetto del patto di stabilità avrebbe avuto diverse conseguenze fra cui la riduzione dei trasferimenti dello Stato, il divieto di contrarre mutui per investimenti e di assumere personale, la riduzione del 30 per cento delle indennità a sindaco e assessori e dei gettoni di presenza ai consiglieri. Per i tre inquisiti i giudici alessandrini contestano anche anche le accuse di abuso d’ufficio e truffa, con le aggravanti di aver commesso il fatto in danno dello Stato, con abuso dei poteri e violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione. Inoltre di aver cagionato all’Erario un danno di rilevante gravità. L’atto di falsa attestazione del rispetto del patto di stabilità fu sottoscritto da Fabbio e Ravazzano, ma si deve riferire anche a Vandone. Il sindaco non è stato interrogato mentre Vandone, ex assessore alle Finanze, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’unico a finire in carcere prima ed ai domiciliari poi, prima di essere lasciato a piede libero, per ora, è stato il ragioniere capo Dottor Carlo Alberto Ravazzano
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